Nove ore di interrogatorio per Filippo Turetta, effettuato l’esame autoptico sul corpo di Giulia Cecchettin, la giovane accoltellata a morte a Fossò

Nove ore di interrogatorio per Filippo Turetta, effettuato l’esame autoptico sul corpo di Giulia Cecchettin, la giovane accoltellata a morte a Fossò

Nove ore di interrogatorio per Filippo Turetta, effettuato l’esame autoptico sul corpo di Giulia Cecchettin, la giovane accoltellata a morte a Fossò Photo Credit: foto agenzia fotogramma.it


Interrogatorio in carcere per Filippo Turetta, è stato sentito per nove ore, il giovane risponde al pm, piange, ma nel racconto tanti “non ricordo” e “incongruenze “; la 22enne uccisa con almeno 20 coltellate, è morta prima che il corpo venisse trasportato nella zona del lago di Barcis

Oggi, venerdì 1 dicembre è stato effettuata l’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin, il cui cadavere è stato trovato nei pressi del Lago di Barcis, mentre lui, è stato sentito in carcere dal pm. Giulia, secondo indiscrezioni, sarebbe stata uccisa con oltre 20 coltellate e sarebbe morta subito dopo la lite con Filippo, a Fossò. Lui, Filippo Turetta, sentito in carcere per nove ore avrebbe risposto alle domande dl pm, ma nel suo racconto ci sarebbero molte pause, lacrime, sguardo spento, ma anche risposte articolate, quelle che non aveva dato al Gip tre giorni fa, ma anche alcune incongruenze nel racconto verificate con domande puntuali, di fronte a diversi "non ricordo". E quel "mi è scattato qualcosa in testa" per spiegare l'orrore.


Filippo Turetta

Nove ore, tanto è durato l’interrogatorio in carcere di Filippo Turetta, 22 anni il 18 dicembre che è in carcere a Verona con le accuse di omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva terminata e sequestro di persona e che, oltre all'occultamento di cadavere, rischia anche le aggravanti della premeditazione e della crudeltà. Oggi il pm di Venezia Andrea Petroni, gli ha contestato tutte le prove raccolte, tra cui i due coltelli trovati e quel nastro adesivo, comprato on line qualche giorno prima dell'11 novembre, nastro che avrebbe usato per chiudere la bocca e legare le mani alla ragazza. Giulia Cecchettin lo aveva lasciato dal almeno un mese ed era vittima delle sue pressioni psicologiche e dei suoi ricatti. Quella sera di sabato lei ha accettato di andare a cena in un centro commerciale a Marghera. Lui insisteva per recuperare il rapporto, lei invece, era decisa nella sua scelta. La prima aggressione è avvenuta nel parcheggio a Vigonovo, a meno di 200 metri da casa di lei. "Ho perso la testa, mi è scattato qualcosa", avrebbe ripetuto Turetta in carcere. Nel parcheggio di via Aldo Moro i calci quando Giulia è già fuori dall'auto del 21enne, lei che cerca di reagire e un vicino di casa che vede parte della scena, dà l'allarme che resta inascoltato. Turetta, chiusa la ragazza in auto, si è diretto nella zona industriale di Fossò, deserta il sabato sera e qui una telecamera di sorveglianza riprende le fasi finali della seconda aggressione. Non però le coltellate, che come vedremo, risulteranno fatali. Poi, la fuga. Abbandonerà il corpo di Giulia, già morta dissanguata ad oltre 100 chilometri di distanza, vicino al lago di Barcis, avvolto nei sacchi di plastica neri. Sacchi che aveva già con sé quella sera. Nel pomeriggio Filippo avrebbe anche fatto anche un sopralluogo a Fossò.


Giulia Cecchettin

Contemporaneamente all’interrogatorio di Filippo Turetta, a Padova si è svolta l’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin. Da quanto ha potuto appurare l’Ansa, sentendo fonti qualificate, la 22enne di Vigonovo, nel veneziano, è stata uccisa nell'area industriale di Fossò, a 6 chilometri dalla sua casa, verso le 23.40 di sabato 11 novembre. Questa è la “datazione” fatta dai medici che hanno effettuato l’autopsia sul corpo della giovane. Quando la Fiat Punto nera di Turetta scompare dalle telecamere della zona industriale di Fossò, alle 23.50, Giulia era già deceduta, per le coltellate e le lesioni subite nella seconda fase dell'aggressione di Filippo, documentata dalle immagini alle 23.40 di quel sabato. Letale, secondo quanto si è appreso, per la ragazza una coltellata sul lato sinistro del collo, "dai margini netti", che non le ha lasciato scampo dopo questa seconda aggressione.  La studentessa 22enne è morta per shock emorragico.



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