Le indagini sul furto del Louvre potrebbero essere ad una svolta. I media francesi hanno reso noto che la Polizia ha fermato due persone, sospettate di far parte della banda che una settimana fa ha rubato nove gioielli appartenenti alla collezione napoleonica. Un colpo clamoroso, che aveva gettato nella bufera le autorità francesi. Che oggi confermano l'arresto, seppur infastidite dalla fuga di notizia. "Condanno la divulgazione affrettata di elementi, senza alcun riguardo per l'inchiesta" ha dichiarato la procuratrice di Parigi, Laure Beccuau, spiegando che fornirà informazioni ai media solo al termine di questa delicata fase d'indagine.
IL FERMO
Quel che è emerso fin qui, però, sembra già molto chiaro. Il fermo è scattato nella notte, dopo che gli inquirenti, che sorvegliavano i due individui da giorni, si sono resi conto che uno di loro era pronto alla fuga, forse in Algeria. Così è partita l'operazione: l'uomo è stato pedinato e poi fermato all'Aeroporto Charles De Gaulle di Parigi. Individuato, poco dopo, anche il presunto complice, sempre nella regione di Parigi, sempre in partenza, probabilmente verso il Mali.
I SOSPETTI
Si tratterebbe di due ladri esperti in furti su commissione, già noti alle forze dell'ordine, originari della banlieue di Seine-Saint-Denis, a nord della capitale francese. Il loro fermo potrà durare al massimo 96 ore. Gli agenti li starebbero interrogando, per cercare di chiarire il loro eventuale ruolo nel colpo. L'inchiesta prosegue. Tra i filoni, ci sarebbe anche l'ipotesi della complicità di un interno al Louvre.
FURTO MEDIATICO
La notizia intanto rimbalza sui siti mondiali, emblema dell'interesse suscitato dal caso, con qualcuno che aveva già parlato del furto del secolo. Tanti gli elementi che hanno colpito. A partire dal valore del bottino, stimato in 88 milioni di euro e dall'enorme prestigio storico. E poi la fragilità del Louvre, il museo più visitato al mondo, rimasto chiuso per tre giorni, per la delusione dei turisti. Un duro colpo non solo per la Polizia, ma anche per il governo francese, travolto dalle polemiche sulla sicurezza dei siti culturali nazionali. Sul tema, era dovuto intervenire anche il presidente Emmanuel Macron, mentre online gli utenti si sbizzarrivano, tra meme e parodie.