Pedro Sanchez, il bilancio dei morti è salito a 211. Prosegue la ricerca dei dispersi

Pedro Sanchez, il bilancio dei morti è salito a 211. Prosegue la ricerca dei dispersi

Pedro Sanchez, il bilancio dei morti è salito a 211. Prosegue la ricerca dei dispersi Photo Credit: Fotogramma.it


Oggi nelle zone alluvionate arriveranno altri 10.000, tra militari e poliziotti. Da soli non ce la facciamo: il grido d'aiuto di molti sindaci. Quasi tutti i decessi sono stati registrati nella regione orientale di Valencia

Il bilancio delle vittime che ha colpito la regione di Valencia è salito a 211 morti, con il passare dei giorni sempre più un bollettino di guerra dal momento che all’appello manca ancora un numero imprecisato di persone. Il premier spagnolo Pedro Sanchez non risponde alle polemiche per aver negato, qualche ora prima della catastrofe, la potenza de fenomeno meteorologico Dana, ma fa il punto sulla macchina dei soccorsi. Il governo invierà oggi stesso altri 10 mila tra soldati dell'esercito e agenti, ha detto Sanchez in una dichiarazione istituzionale dopo il comitato di crisi alla Moncloa. Il premier ha aggiunto che "queste cifre sono insufficienti perché gli aiuti tardano ad arrivare in molte località, difficili da raggiungere”. Sanchez l’ha definita l'alluvione più grave che l'Europa abbia vissuto finora in questo secolo, riconoscendo che ci sono gravi carenze e ancora comuni sepolti dal fango e dalle macerie. Il grido d’aiuto di molti sindaci è unanime: siamo ancora isolati per ponti crollati e veicoli ammassati, da soli non possiamo farcela. Ci sarà il tempo di guardare indietro e appurare le responsabilità ma questo è il momento dell’unità, ha aggiunto il premier in riferimento alle polemiche sui ritardi nei soccorsi e sulla mancata allerta. 

L'ALTRA PRIORITA'

Oltre alla ricerca dei dispersi importantissimo è ristabilire i servizi danneggiati nei municipi, ha segnalato il premier Sanchez. Le immagini del disastro testimoniano i danni severi ai ponti, alle autostrade, alle linee elettriche, imprese di distribuzione e altre infrastrutture che “non furono progettate per sopportate i venti e il volume d'acqua che le ha travolte” ha spiegato Sanchez. “Sono stati realizzati senza sosta lavori di riparazione in stretta collaborazione con il settore privato. Abbiamo fatto passi avanti notevoli, ma resta molto da fare”, ha aggiunto sottolineando che “Si è ristabilito il consumo elettrico al 94% dei colpiti, ed è stata recuperata la metà delle 550.000 linee interrotte, con la previsione di recuperare il resto nel fine settimana”.

LA SPAGNA SCHIERA ALTRI 10MILA SOLDATI E POLIZIOTTI

Il governo centrale  invierà oggi stesso 5 mila soldati dell'esercito che si uniscono ai 3mila già dispiegati, e altri 5mila tra Guardia Civil e forze di polizia. "Il nostro Paese, ha spiegato Sanchez, sta portando avanti il più grande spiegamento di personale dell'esercito e delle forze di sicurezza in tempo di pace". Sul campo sta già operando anche la Protezione civile, che coordina centinaia di volontari, per supportare le persone colpite, spalare il fango dalle strade.

DONNA SALVATA DOPO TRE GIORNI

Era rimasta intrappolata nella sua auto, la donna salvata a Benetússer, uno dei centri più colpiti dalle inondazioni nei dintorni di Valencia. Ha il sapore di un miracolo la storia raccontata da La Vanguardia, perché l’automobile si trovava in fondo a un sottopasso, e la donna è sopravvissuta per tre giorni prima di essere individuata e tratta in salvo dai soccorsi. 

ZONE GRAVEMENTE COLPITE

Il premier Pedro Sanchez ha annunciato che  "Il Consiglio dei ministri approverà la dichiarazione di zona gravemente colpita per le aree della Regione di Valencia, Castiglia La Mancia, Andalusia e Catalogna che si sono viste più colpite dalle piogge torrenziali e nominerà una commissione interministeriale per la ricostruzione e il rilancio economico . Il ministero delle Finanze autorizzerà il governo della Comunità autonoma di Valencia a effettuare tutte le spese urgenti necessarie".


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