Sinodo: le richieste dei cattolici alla Chiesa, più accoglienza per Lgbt e divorziati; preti spesso soli e inascoltati

Sinodo: le richieste dei cattolici alla Chiesa, più accoglienza per Lgbt e divorziati; preti spesso soli e inascoltati

Sinodo: le richieste dei cattolici alla Chiesa, più accoglienza per Lgbt e divorziati; preti spesso soli e inascoltati Photo Credit: agenziafotogramma.it


La voce dei cattolici raccolta nel documento sinodale: la pedofilia è una ferita aperta, mentre si chiede più apertura a chi è divorziato o ama persone dello stesso sesso, ai preti che hanno lasciato il sacerdozio

I cattolici chiedono alla Chiesa più accoglienza, più aperture al mondo contemporaneo con le sue contraddizioni e le sue novità. La ferita della pedofilia è ancora aperta tra i fedeli. Una vicenda quella degli abusi compiuti dai religiosi o da persone con incarico ecclesiale che pesa come un macigno e che ostacola il camminare insieme. Gli spunti che arrivano dal documento sulla tappa continentale del Sinodo sono tanti.  E mostrano che tra fedeli e clero c'è la necessità di un maggior dialogo. 

Attraverso il Sinodo, i cattolici chiedono risposte alla Chiesa

Il documento sulla tappa Continentale, presentato in Vaticano, fa emergere infatti diverse criticità: il cammino sinodale della Chiesa va avanti non senza sfiducia, resistenze e la ferita aperta per la piaga della pedofilia e gli scandali finanziari.  Il documento - nulla di definitivo ma un teste in itinere dal momento che il Papa di recente ha annunciato che il Sinodo arriverà sino all'ottobre 2024 - è il frutto delle sintesi tra le consultazioni dei fedeli che partecipano alle Assemblee Sinodali Continentali. Hanno risposto 112 su 114 Conferenze episcopali, tutte le 15 Chiese orientali cattoliche, a cui si aggiungono le riflessioni di 17 su 23 dicasteri della Curia Romana, oltre a quelle dei superiori religiosi.

La pedofilia, ferita aperta

Un ostacolo "di particolare rilevanza sulla via del camminare insieme - sottolinea il documento- è rappresentato dallo scandalo degli abusi compiuti da membri del clero o da persone con un incarico ecclesiale: in primo luogo e soprattutto gli abusi su minori e persone vulnerabili, ma anche quelli di altro genere (spirituali, sessuali, economici, di autorità, di coscienza). Si tratta di una ferita aperta, che continua a infliggere dolore alle vittime e ai superstiti, alle loro famiglie e alle loro comunità. Si è avvertita la forte urgenza di riconoscere l'orrore e il male causato, e di accrescere gli sforzi per tutelare le persone vulnerabili, riparare il danno perpetrato all'autorità morale della Chiesa e ricostruire la fiducia" 

Le richieste di Lgbt, divorziati e poligami

Poi c'è la questione dell'avvicinare i fedeli alla Chiesa perché, in tanti non si sentono accolti: "Tra coloro che chiedono un dialogo più incisivo e uno spazio più accogliente troviamo anche coloro che per diverse ragioni avvertono una tensione tra l'appartenenza alla Chiesa e le proprie relazioni affettive, come ad esempio: i divorziati risposati, i genitori single, le persone che vivono in un matrimonio poligamico, le persone Lgbtq" Si lamenta anche un ascolto basso per "i più' poveri, gli anziani soli, i popoli indigeni, i migranti senza alcuna appartenenza e che conducono un'esistenza precaria, i bambini di strada, gli alcolizzati e i drogati, coloro che sono caduti nelle trame della criminalità e coloro per cui la prostituzione rappresenta l'unica possibilità di sopravvivenza, le vittime della tratta, i sopravvissuti ad abusi (nella Chiesa e non solo), i carcerati, i gruppi che patiscono discriminazione e violenza a causa della razza, dell'etnia, del genere, della cultura e della sessualità". Dai documenti del percorso del Sinodo emerge che la Chiesa si occupa di loro ma non dialoga abbastanza con loro.

La solitudine dei preti

Ma dal documento emerge anche che dentro la Chiesa ci sono problemi. Per i preti per esempio. Che si sentono soli e non ascoltati soprattutto nella loro dimensione affettiva e sessuale. Nel documento del Sinodo si segnala anche "l'importanza di prevedere forme di accoglienza e protezione per le donne e gli eventuali figli di sacerdoti venuti meno al voto di celibato, che altrimenti sono a rischio di subire gravi ingiustizie e  discriminazioni"  "Anche coloro che hanno lasciato il ministero ordinato per sposarsi chiedono maggiore accoglienza e disponibilità al dialogo".


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