Stazionarie le condizioni di Papa Francesco, oggi nessuna crisi respiratoria

Stazionarie le condizioni di Papa Francesco, oggi nessuna crisi respiratoria
05 marzo 2025, ore 21:00
Diffuso in serata dal Vaticano il nuovo bollettino sulle condizioni del pontefice, ricoverato al gemelli dal 14 febbraio scorso
Il quadro clinico è stazionario. E’ quanto ha evidenziato in serata l'ultimo bollettino diffuso dal Vaticano. Papa Francesco, ricoverato al Gemelli dal 14 febbraio scorso, non ha presentato episodi di insufficienza respiratoria nelle scorse ore. Un elemento positivo. Come programmato il pontefice ha effettuato l'ossigenoterapia ad alti flussi mentre questa notte verrà ripresa la ventilazione meccanica non invasiva. L’umore è buono, il Papa è collaborativo. Si è appreso, inoltre, che il Santo Padre ha trascorso la giornata in poltrona. In mattinata c’è stata una nuova telefonata a padre Gabriel Romanelli, parroco della sacra Famiglia di Gaza, mentre nel pomeriggio Bergoglio si è dedicato anche ad alcune attività lavorative. La fisioterapia respiratoria e quella motoria attiva sono state incrementate compatibilmente con la attuale situazione clinica complessa a causa della polmonite bilaterale, la cui evoluzione viene definita normale. La prognosi resta riservata
Il Papa parla dell’esperienza della morte
“Senza speranza siamo destinati a subire passivamente la fragilità della nostra condizione umana e, specialmente dinanzi all'esperienza della morte, sprofondiamo nella tristezza e nella desolazione, finendo per ragionare come gli stolti: 'La nostra vita è breve e triste; non c'è rimedio quando l'uomo muore il corpo diventerà cenere e lo spirito svanirà come aria sottile'". Questo l'ammonimento contenuto nell'omelia preparata da Papa Francesco per i riti delle Ceneri del Mercoledì Santo, letta dal cardinale Angelo De Donatis.
Mercoledì delle ceneri al Gemelli dedicato al Papa
E' stato un Mercoledì delle Ceneri del tutto particolare al policlinico Agostino Gemelli, dove papa Francesco sta trascorrendo il ventesimo giorno di degenza. L'ospedale si è stretto tutto attorno al santo padre con preghiere intense a lui dedicate nelle due messe che sono state celebrate. "A volte quando pensiamo alla Quaresima, pensiamo a un tempo mesto, triste ma non è così, è un tempo per ricordarci che siamo fragili, che siamo abitati da questa fragilità che però è amata da Dio, addirittura assunta da Dio, Dio stesso si è fatto fragile, in questo ospedale ce ne accorgiamo, anche papa Francesco in questi giorni ce ne sta parlando senza parlare, c'è una ricchezza della fragilità perchè ci apre al bisogno degli altri, ma soprattutto siamo bisognosi della misericordia di Dio, del suo perdono e del suo amore" ha detto don Tommaso Proietti il celebrante di oggi.