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Violenza di gruppo: per Ciro Grillo e i suoi 3 amici al via l'udienza preliminare

Violenza di gruppo: per Ciro Grillo e i suoi 3 amici al via l'udienza preliminare

Violenza di gruppo: per Ciro Grillo e i suoi 3 amici al via l'udienza preliminare


Il figlio del fondatore del Movimento 5 stelle potrebbe chiedere il rito abbreviato

Oggi nel primo pomeriggio davanti alla gup di Tempio Pausania, Caterina Interlandi, si apre l'udienza preliminare che potrebbe mandare a processo Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5s Beppe Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza italo-norvegese di 19 anni.



Udienza preliminare, oggi si costituiscono le parti 

I fatti, avvenuti a Porto Cervo, risalgono al 17 luglio del 2019. Per la prima volta si troveranno nella stessa stanza Ciro Grillo e i suoi tre amici (che hanno sempre negato ogni addebito) e Giulia Bongiorno, l’avvocato della giovane scandinava che ha denunciato le violenze. Il presunto stupro sarebbe stato messo in atto solo nei confronti della ragazza, che oggi ha scelto di non essere presente in aula. L’amica sarebbe stata oggetto di atti mentre stava dormendo non riconducibili a violenze sessuali, come emerge da alcune fotografie e da un video, agli atti. Oggi si costituiranno le parti e si deciderà la calendarizzazione delle altre udienze. Un passaggio interlocutorio, dunque, quello di oggi. I legali dei ragazzi sotto accusa hanno parlato di una udienza "di smistamento", perché non scopriranno ancora le loro carte davanti alla giudice, in merito a un eventuale rito abbreviato.


La versione di Ciro e dei suoi amici, un gioco, lei era consenziente  

Ciro Grillo e i suoi amici hanno sempre detto, riferendosi a quanto accaduto nella villa di Beppe Grillo, che il tutto doveva essere un semplice gioco, andato un po’ più in là del previsto. I loro avvocati hanno parlato anche di qualche sorso di vodka bevuto spontaneamente dalla giovane, e non mezza bottiglia fatta bere a forza, come, invece, la sostenuto l’italo-norvegese nella sua denuncia. In oltre un anno e mezzo di indagini i magistrati hanno messo sotto controllo i telefoni non solo degli indagati ma anche di altre persone, tra cui il cellulare di Parvin Tadjik, madre di Ciro Grillo e moglie del comico genovese, fondatore del Movimento 5 stelle. La donna, sentita dai pm, ha sempre sostenuto che quella sera dormiva, nell'appartamento accanto a quello in cui si sarebbe consumata la presunta violenza, e di non essersi accorta di nulla.



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