Addio a Brigitte Bardot, icona ribelle della Francia: dal cinema alla battaglia per gli animali

Addio a Brigitte Bardot, icona ribelle della Francia: dal cinema alla battaglia per gli animali

Addio a Brigitte Bardot, icona ribelle della Francia: dal cinema alla battaglia per gli animali Photo Credit: ANSA FOTO


Morta a 91 anni Brigitte Bardot, mito del cinema europeo e simbolo di libertà. Abbandonò il set per dedicarsi alla difesa degli animali e a una vita lontana dai riflettori

Per decenni il suo volto è stato una sintesi immediata di libertà, sensualità e ribellione, un’immagine capace di attraversare generazioni e frontiere. Con la scomparsa di Brigitte Bardot, avvenuta a 91 anni, la Francia perde una delle figure più riconoscibili e controverse della propria storia culturale. Ricoverata nelle ultime settimane in una clinica privata nel sud del Paese, non lontano dalla sua amata Saint-Tropez, l’ex attrice si è spenta dopo una lunga malattia, lasciando dietro di sé un’eredità che va ben oltre il cinema.

IL RITIRO DALLE LUCI DEL MONDO DELLO SPETTACOLO

Bardot aveva scelto da tempo di allontanarsi dalla ribalta. Già nei primi anni Settanta aveva deciso di chiudere con il mondo dello spettacolo, rifiutando interviste, set cinematografici e apparizioni pubbliche. Non fu una fuga improvvisa, ma una scelta meditata, maturata dopo anni vissuti sotto una pressione che lei stessa aveva spesso definito insopportabile. La fama, che l’aveva resa un’icona planetaria, era diventata una gabbia. Da allora, la sua vita si è concentrata quasi esclusivamente nella difesa degli animali, una causa a cui ha dedicato tempo, risorse ed energia fondando un’organizzazione che porta il suo nome.

LA VITA A PARIGI, LA DANZA CLASSICA E POI IL CINEMA

Nata a Parigi nel 1934 in una famiglia borghese, Bardot crebbe in un ambiente rigido, segnato da un’educazione severa. La danza classica rappresentò il suo primo rifugio e, allo stesso tempo, il trampolino verso un mondo più ampio. La sua bellezza fuori dagli schemi attirò presto l’attenzione della moda e poi del cinema. Ancora adolescente, entrò in contatto con l’ambiente artistico parigino, dove incontrò Roger Vadim, figura decisiva nella sua vita privata e professionale. Fu lui a intuirne il potenziale e a trasformarla in protagonista di un cinema nuovo, capace di rompere i codici tradizionali. Il successo esplose a metà degli anni Cinquanta, quando Bardot divenne il simbolo di una femminilità libera, lontana dalle convenzioni morali dell’epoca. Film destinati a fare scandalo la consacrarono come alternativa europea alle grandi star americane, in particolare a Marilyn Monroe, con cui venne spesso paragonata. Come lei, Bardot incarnava una miscela di fragilità e forza che affascinava il pubblico, alimentando un mito destinato a durare nel tempo. Negli anni successivi lavorò con alcuni dei più importanti registi francesi, attraversando stagioni diverse del cinema, dal racconto popolare alla Nouvelle Vague. Ruoli complessi e personaggi inquieti misero in luce una capacità interpretativa spesso sottovalutata, schiacciata dall’immagine di sex symbol. Parallelamente, intraprese anche una carriera musicale che contribuì ad ampliare ulteriormente la sua popolarità.

LA VITA PRIVATA

La vita privata fu altrettanto intensa e tormentata. Amori celebri, matrimoni, relazioni con artisti e intellettuali scandirono la sua esistenza, insieme a momenti di profonda sofferenza che la portarono anche a gesti estremi. La decisione di abbandonare il cinema fu, in questo senso, una forma di salvezza personale. Negli ultimi decenni Bardot si era ritirata quasi completamente dalla scena pubblica, ma non dal dibattito. Le sue prese di posizione politiche, spesso controcorrente, continuarono a suscitare polemiche, confermando un carattere indipendente e refrattario a qualsiasi etichetta. Fino alla fine ha osservato il mondo con sguardo critico, denunciando ciò che riteneva ingiusto o distruttivo. Resta, oggi, l’immagine di una donna che ha segnato un’epoca e che continua a rappresentare un simbolo potente dell’identità francese. Un mito capace di dividere, ma impossibile da ignorare.


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