Arriva Dragon Ball: Sparking! Zero, il videogioco che porta le battaglie tra i personaggi di Akira Toriyama a un nuovo livello

Arriva Dragon Ball: Sparking! Zero, il videogioco che porta le battaglie tra i personaggi di Akira Toriyama a un nuovo livello

Arriva Dragon Ball: Sparking! Zero, il videogioco che porta le battaglie tra i personaggi di Akira Toriyama a un nuovo livello


A distanza di diciassette anni dall’ultimo capitolo della saga di riferimento, arriva questo nuovo capitolo che promette grandi cose, grazie anche alle tecnologie di ultima generazione

Con “Dragon Ball: Sparking! Zero” i videogiochi del genere picchiaduro si arricchiscono di un nuovo capitolo importantissimo. C’è da fare una doverosa premessa , però. Al netto del nome – che magari può risultare inedito ai più – non si tratta di una serie al suo esordio. La “Sparking” è infatti quella che in Europa è conosciuta come “Budokai Tenkaichi”, già presente dal 2005 con quattro diversi capitoli:

- Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi (2005)

- Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 2 (2006)

- Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 3 (2007)

- Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi Tag Team (2012)

 I primi tre per PS2 e Nintendo Wii, mentre il quarto, lo spin off “Tag Team”, arrivato in esclusiva per PSP, Playstation Portable.

Era dal 2007, anno di uscita di “Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 3” che la serie era stata messa a riposo. Con i fan che quasi avevano perso le speranze di vederne un nuovo capitolo, nonostante il grandissimo apprezzamento che la stessa aveva riscosso.

I tempi erano evidentemente maturi, con Dragon Ball: Sparking! Zero che arriva con un obbiettivo ben specifico: rendere omaggio, ancora una volta, al genio creativo del compianto creatore del manga, Akira Toriyama.


LE GRANDI SAGHE DELLA SERIE DA RIVIVERE… O DA RISCRIVERE

Come ha fatto la serie a cui afferisce Dragon Ball: Sparking! Zero a farsi volere così tanto bene nel corso del tempo? La chiave di volta la si trova nel modo di interpretare un genere, quello dei picchia duro, in maniera alternativa, per non dire innovativa. Nel rispetto delle dinamiche ludiche, seppur con uno stravolgimento che ha permesso di trasportare anche in formato digitale le dinamiche battaglie del manga e dell’anime.

Quello che a suo tempo fece la saga “Budokai Tenkaichi” – e che oggi continua a fare Dragon Ball: Sparking! Zero – è stato creare un sotto genere, gli arena fighter. Con la possibilità di muoversi a trecentosessanta gradi (e non più solo da destra verso sinistra e viceversa), sfruttando così l’intera ambientazione. Un qualcosa che è tornato molto utile anche in altri videogiochi legati ad anime e manga (Naruto, Jujutsu Kaisen).

Ecco quindi che lo spirito delle grandi battaglie del manga e dell’anime trovano giustizia, grazie alla riproduzione in digitale – spesso molto fedele – delle sequenze animate. Un qualcosa che è possibile scoprire (per i più giovani) o riscoprire (per i fan più maturi) grazie alla sezione del videogioco che ripercorre i momenti salienti delle principali saghe del cartone animato. Con anche possibilità di assistere a svolte narrative inedite rispetto a quelle canoniche, i cosiddetti “What If…”. Un lavoro che è quindi un tributo all’opera intramontabile di Akira Toriyama, ma che ne esplora anche ulteriormente le possibilità in termini di trama.



I MILLE VOLTI (DEI COMBATTENTI) DI DRAGON BALL: SPARKING! ZERO

Chiaramente Dragon Ball: Sparking! Zero è sì storia, ma soprattutto combattimenti. E qui il discorso si fa particolarmente interessante, considerando il grande lavoro che è stato fatto sotto il profilo contenutistico.

Il roster del videogioco è uno dei più ricchi di sempre, con oltre centottanta personaggi che è possibile controllare sul campo di battaglia. Si parla ovviamente di un numero che annovera tra le sue fila anche più versioni dello stesso personaggio. Vale a dire tutte quelle ammirate nel corso delle diverse saghe del manga e dell’anime. Ecco che quindi Goku, giusto per fare un esempio, si mostrerà nelle sue decine e decine di diverse incarnazioni. Ognuna con la propria caratterizzazione grafica e con uno stile di combattimento peculiare.

Proprio la diversificazione è uno degli aspetti maggiormente attenzionati in Dragon Ball: Sparking! Zero. Ogni personaggio avrà un suo specifico pattern di attacchi, con anche le movenze che riprodurranno quelle viste nello show televisivo. Ecco che quindi il roster di combattenti, poco sotto i duecento, assume tutto un altro spessore, e promette di intrattenere tantissimo tempo gli appassionati di picchiaduro e i fan del mondo di Dragon Ball.


DRAGON BALL: SPARKING! ZERO COME NELL’ANIME

A distanza di diciassette anni dalla sua precedente iterazione principale – con Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 3 – quanti passi in avanti sono stati fatti con Dragon Ball: Sparking! Zero sotto il punto di vista tecnico? Un bel po’, e la dimostrazione è evidente a chi l’epoca d’oro del franchise l’ha vissuta a inizio millennio.

La grafica in Cel Shading, che richiama quella cartoon classica da anime televisivo, esalta al meglio le sequenze di combattimento. Il tutto grazie soprattutto al motore grafico “Unreal Engine 5”, uno dei più performanti in assoluto presente nel mondo dei videogiochi. Ad arricchire la “Dragon Ball Experience” ci pensa poi il pacchetto audio, con la colonna sonora che accompagna degnamente l’azione su schermo.

È lecito dire dunque che Dragon Ball: Sparking! Zero rappresenti un ottimo level up per le trasposizioni video ludiche legate all’universo narrativo di Akira Toriyama. Un universo che, come abbiamo approfondito sul sito di Radio Zeta all’interno dell’articolo dedicato, è fatto di mille sfumature. Con tante altre che arriveranno anche in futuro, per tramandare la grande epopea partorita dal genio del Sensei.



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