Black Panther: Wakanda Forever, elaborazione collettiva del lutto dentro e fuori lo schermo

Black Panther: Wakanda Forever, elaborazione collettiva del lutto dentro e fuori lo schermo

Black Panther: Wakanda Forever, elaborazione collettiva del lutto dentro e fuori lo schermo Photo Credit: Agenzia Fotogramma.it


L’importanza di accettare la perdita come unica via per andare avanti e scrivere il futuro

La Marvel torna a ruggire nelle sale di tutto il mondo con Black Panther: Wakanda Forever, 30esimo film, ultimo tassello narrativo della Fase 4 e sequel del precedente film sulla pantera nera del 2018. Si capisce fin dalle prime inquadrature che questo non è un film della Marvel qualunque, ma è molto di più.

WAKANDA FOREVER, LA TRAMA DEL FILM

Silenzio e disperazione, cordoglio e commozione. Il film si apre con la morte di Re T'Challa. Tutti al suo capezzale che piangono un figlio, un fratello, un sovrano. Dopo il celebre logo della Marvel che questa volta è muto e silenzioso per rispetto di Boseman. la storia si sposta un anno in avanti. La nazione del Wakanda si scontra con le potenze mondiali che rivendicano la possibilità di mettere le mani sul Vibranio, fonte di potere e progresso che da millenni alimenta la superpotenza africana. E mentre il resto del mondo cerca disperatamente altre fonti di questa portentosa energia fuori dal Wakanda, la vera minaccia sembra arrivare dalle profondità del mare. Il re di Talokan, è pronto a iniziare una guerra per vedere esteso il suo dominio anche in superficie. Chi avrà la meglio? E chi sarà il prossimo Black Panther?

IL LUTTO, LA PERDITA, L’ACCETTAZIONE

Una scheggia di realismo che irrompe nel mondo Marvel e squarcia la narrazione a metà, costringendo il testo a trovare delle soluzioni inedite e mai viste prima in un cinefumetto. Il lutto, la perdita, ma soprattutto l'accettazione e il superamento della morte come chiave di lettura del prologo e dell'epilogo. Una parentesi che si apre e chiude su un nuovo capitolo che vuole andare avanti ma che non può far finta di nulla. Un dialogo costante tra diegetico e extradiegetico per omaggiare e ricordare Re T'Challa ma soprattutto il suo interprete, Chadwick Boseman, scomparso prematuramente il 28 Agosto 2020 a seguito di un tumore al colon. La macchina dell’intrattenimento più grande del mondo, non sceglie la strada della computer grafica per far “resuscitare” artificialmente il suo personaggio, sceglie la strada del realismo che contamina la narrazione. Solitamente gli eroi, finiscono sempre la loro epica in tono leggendario e memorabile, suggellando la loro morte in modo da rimanere scolpita nella mente di tutti. Qui invece succede qualcosa di inedito che la Marvel, quasi a prepararci, aveva già esaminato coraggiosamente nel film precedente. La malattia. Il nemico che spaventa tutti noi comuni mortali, per la prima volta, spegne anche gli eroi, tanto da avvicinarsi al nostro mondo e alla nostra realtà.

Wakanda Forever non è solo un film sul passato e sulla nostalgia verso i defunti. Anzi, tutto il contrario. Ryan Coogler ci dice tra le righe che, forse, l’unico modo che abbiamo per andare avanti in maniera degna e accettabile, è proprio attraverso la commemorazione e l’accettazione di tutto quel che è stato.


GEOPOLITICA E POST COLONIZZAZIONE

Black Panther: Wakanda Forever è un film molto lungo che diluisce la narrazione tra scene d’azione e scene particolarmente dialogiche. Si, il film di Ryan Coogler si prende tutto il tempo per spiegare ed introdurre, commemorare e salutare. Non c’è spazio (salvo due o tre eccezioni) per il celebre umorismo che spesso contraddistingue i titoli del Marvel Universe. L’azione non manca, soprattutto nel finale, che regala momenti epici e coinvolgenti. Un ritmo sostenuto che forse si inceppa leggermente nella parte centrale, ma che si riprende subito. Come ci suggerisce il sottotitolo della pellicola, Wakanda Forever, il vero protagonista è la Nazione Africana. Si riflette molto sul suo ruolo nel contesto mondiale politico, senza tralasciare anche il dibattito sulla colonizzazione e la post colonizzazione. Ma soprattutto, le tematiche geopolitiche che il film racconta, si specchiano perfettamente con l’attualità e con il contesto globale che ci troviamo a vivere.


La Marvel si dimostra perfettamente a fuoco nel regalare uno spettacolo visivo che intrattiene e diverte, senza però tralasciare questioni fondamentali, che vengono messe in scena con grande intelligenza e lucidità.


Argomenti

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