Brescia, 19enne denunciato per revenge porn, foto intime dell’ex diffuse sui social Photo Credit: ANSA/ POLIZIA DI STATO
11 ottobre 2025, ore 10:40
Un giovane è stato denunciato per aver diffuso immagini intime della ex. La polizia lo ha fermato dopo le minacce alla giovane. Ammonimento del questore
Un incontro apparentemente banale tra ragazzi si è trasformato in un caso di "revenge porn" che ha scosso Brescia. Un giovane di 19 anni è stato denunciato dalla Polizia di Stato dopo essere stato individuato come responsabile della diffusione non consensuale di immagini intime appartenenti a una ragazza di 20 anni. L’episodio è avvenuto nella zona di via Divisione Acqui e ha portato all’intervento degli agenti del Commissariato “Carmine” insieme alle volanti della questura.
L'INIZIO DELL'INDAGINE
Tutto ha avuto inizio con la richiesta di aiuto della giovane, che si è rivolta alla polizia raccontando di essere stata minacciata da un ex fidanzato. Il ragazzo, approfittando della loro passata relazione, avrebbe scattato di nascosto una foto delle sue parti intime per poi condividerla su un social network, senza alcun consenso. Non contento, avrebbe contattato la ragazza proponendole un incontro, durante il quale le ha imposto di cancellare una canzone dal suo profilo social, minacciandola di pubblicare altre immagini compromettenti, anche di una sua amica, se non avesse obbedito.
L'ARRESTO DEL FERMATO
Gli agenti, dopo aver ascoltato il racconto, hanno organizzato un intervento tempestivo sul luogo concordato per l’incontro. Una volta arrivati, hanno individuato il 19enne in compagnia di alcuni amici e lo hanno immediatamente fermato. Portato in questura per accertamenti, il ragazzo è stato identificato e denunciato per "diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti", reato previsto dall’articolo 612-ter del Codice penale. Al termine degli accertamenti, il "questore Paolo Sartori" ha disposto nei suoi confronti un "ammonimento formale", misura preventiva adottata nei casi in cui si ritenga necessario richiamare l’autore del fatto alla gravità delle proprie azioni. Il questore ha voluto sottolineare l’importanza del caso come monito per i più giovani, ricordando che “la condivisione non consensuale di contenuti intimi rappresenta una forma di violenza psicologica e morale, oltre che un reato grave”. Sartori ha aggiunto che troppo spesso questi comportamenti vengono sottovalutati, soprattutto tra i ragazzi, che non sempre comprendono l’impatto devastante che tali azioni possono avere sulle vittime. Il caso bresciano, infatti, evidenzia ancora una volta quanto la "violenza digitale" sia un problema sempre più diffuso e pericoloso, alimentato dall’uso improprio dei social e dalla mancanza di consapevolezza delle conseguenze legali. Per la giovane vittima, l’intervento immediato delle forze dell’ordine ha evitato la diffusione di ulteriori immagini e ha posto fine alle minacce, ma resta il trauma per una violazione profonda della propria intimità.



