Caro carburanti, più di centomila cittadini firmano la petizione per tagliare le accise, ma il ministro Urso dice no

Caro carburanti, più di centomila cittadini firmano la petizione per tagliare le accise, ma il ministro Urso dice no

Caro carburanti, più di centomila cittadini firmano la petizione per tagliare le accise, ma il ministro Urso dice no Photo Credit: agenziafotogramma.it


Un litro di benzina è stabilmente sopra i 2 euro, il gasolio è di poco sotto. Gli automobilisti in difficoltà per i continui rincari. Altroconsumo chiede di ripristinare lo sconto sulle accise, ma il governo dice no

SITUAZIONE INSOSTENIBILE

Il prezzo dei carburanti fa infuriare gli italiani. Da settimane non c’è un freno agli aumenti. L’idea del governo di far allestire in tutti i distributori un cartello con i prezzi medi di benzina e gasolio non ha prodotto gli effetti sperati; prima di tutto perché di cartelli se ne vedono ben pochi, poi perché gli aumenti sono sotto gli occhi di tutti. Nel mirino ci sono le ormai famigerate accise, tasse sui carburanti che si trascinano da decenni. Lo scorso anno era stato inserito uno sconto sulle accise, ma quest’anno il governo ha deciso di non rinnovarlo. E fare il pieno di carburante sta diventando sempre più oneroso. Se ne accorgono i vacanzieri, e se ne accorgono anche coloro che devono fare rifornimento anche per andare a lavorare.


SCONTO SULLE ACCISE

Contro le misure del governo, vanno di moda le raccolte di firme. Dopo quella per l’introduzione del salario minimo, ecco quella sul taglio delle accise. L’ha presentato Altroconsumo e nel giro di poche ore sono già più di 103 mila i cittadini che l’hanno sottoscritta. Questo il testo della nota stampa diffusa da Altroconsumo: “In questa estate 2023 stiamo assistendo a rincari dei carburanti inaccettabili. Il governo ha adottato misure blande - i cartelli con i prezzi medi -, che, come prevedibile, si sono rilevate del tutto inefficaci. Fino all’inizio di quest’anno era in vigore lo sconto sulle accise, una misura straordinaria che, pur non essendo incisiva come l’azzeramento dell’Iva, un po’ di respiro agli automobilisti lo aveva dato. Altroconsumo chiede che venga immediatamente reintrodotto il taglio delle accise e soprattutto che si proceda quanto prima all'azzeramento dell’Iva, che grava anche sulle accise stesse e che rappresenta l'unica misura strutturale necessaria. Il governo deve ora intervenire in maniera rapida e senza indugi: lo chiedono anche gli oltre 100mila cittadini che già hanno sottoscritto la petizione di Altroconsumo”.


MA IL GOVERNO DICE NO

Il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha però gelato le speranze dei consumatori e ha respinto al mittente la richiesta, senza lasciare aperti spiragli di trattativa. Secondo Urso “tagliare le accise costerebbe un miliardo al mese, dodici miliardi in un anno. Non è possibile. Il governo ha utilizzato questi fondi per tagliare due volte il cuneo fiscale. Bisognerebbe recuperare questi soldi con altre tasse. Il ministero dell'Economia sta preparando la manovra, che sarà destinata al taglio strutturale del cuneo fiscale per rilanciare l'impresa e il lavoro italiano e consentire a chi ha salari più bassi di avere un reddito dignitoso frutto del loro lavoro". Insomma, la coperta è corta. Ma anche la pazienza degli automobilisti è agli sgoccioli.



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