Da Vladivostok, Putin attacca l'Occidente: "Impossibile isolare la Russia, le sanzioni minacciano il mondo intero"

Da Vladivostok, Putin attacca l'Occidente: "Impossibile isolare la Russia, le sanzioni minacciano il mondo intero"

Da Vladivostok, Putin attacca l'Occidente: "Impossibile isolare la Russia, le sanzioni minacciano il mondo intero"


Dal forum economico dell’Europa orientale, il presidente russo parla anche di restrizioni alle esportazioni di cereali, di gas e afferma che ad iniziare la guerra in Ucraina non è stata la Russia

Da Vladivostok, dove è in corso la sessione plenaria del forum economico dell’Europa orientale, il presidente russo Vladimir Putin torna a parlare al mondo. Al centro del discorso le sanzioni occidentali, il gas russo, le esportazioni di cereali e la guerra in Ucraina.


LE SANZIONI “MINACCIA AL MONDO INTERO”

Si parte dalle sanzioni occidentali che, secondo Putin, costituiscono "una minaccia al mondo intero" e rappresentano un aggressivo tentativo dell’Occidente di imporre un modello di comportamento ad altri Paesi. "La pandemia è stata rimpiazzata da nuove sfide globali che pongono una sfida al mondo intero – dice il capo del Cremlino - Mi riferisco alla frenesia delle sanzioni occidentali, agli aggressivi tentativo di imporre un modello di comportamento ad altri Paesi, privandoli di sovranità e soggiogandoli al suo volere”. Anche se, continua Putin, le sanzioni colpiscono più chi le elabora che la Russia, che è “impossibile da isolare”. Quanto al gas russo, “limitarlo è una stupidità senza futuro” afferma Putin, che ricorda la collaborazione del suo Paese con la Cina, con cui gli accordi funzionano. "Il mercato europeo delle risorse energetiche - dice - era un tempo privilegiato, ora non lo è più".


LA COLLABORAZIONE CON LA CINA

Per il presidente russo, "la domanda di risorse energetiche della Cina cresce e gli accordi energetici con la Russia funzionano". Vladimir Putin parla poi di "cambiamenti irreversibili, si potrebbe dire 'tettonici' avvenuti di recente nel sistema di relazioni internazionali", come "il ruolo cresciuto in modo significativo dei Paesi dell'Asia-Pacifico, che si sviluppano in modo dinamico". A proposito di Cina, il presidente russo e il suo omologo cinese, Xi Jinping, si incontreranno a margine del vertice dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, previsto il 15 al 16 settembre a Samarcanda, in Uzbekistan. Lo riporta la Tass, citando l'ambasciatore russo a Pechino, Andrey Denisov.


RESTRIZIONI ALLE ESPORTAZIONI

Putin ha poi detto di avere in mente di imporre restrizioni sull'esportazione di grano e sementi ucraini verso l'Europa e di volerne discutere con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. "Forse - ha dichiarato il presidente russo, citato dalla Tass - dovremmo pensare di limitare l'export di grano e altri alimenti lungo questa rotta (fra l'Ucraina e l'Europa,). Credo proprio che ne parlerò con il presidente turco Erdogan. Dopotutto, siano stati noi a elaborare il processo di esportazione dei cereali ucraini".

“OPERAZIONE SPECIALE” IN UCRAINA

Infine l'accento è sulla guerra in Ucraina, definita ancora da Putin “operazione speciale”. Il capo del Cremlino nega che il suo Paese violi il diritto internazionale e afferma che non è stata la Russia a iniziare i combattimenti, che – dice – “continuano dal 2014” e a cui la Russia sta cercando di mettere fine. Una guerra che sta rafforzando il Paese e in cui Mosca non sta rimettendo niente: "Posso affermare che il vantaggio principale è stato il rafforzamento della nostra sovranità e questo è un risultato evidente" dice Putin, che conclude “Non abbiamo perso nulla e non perderemo nulla”.



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