Ennio Morricone, il ricordo di Gianni Canova, con la sua musica ci ha fatto sentire l’anima del mondo

Ennio Morricone, il ricordo di Gianni Canova, con la sua musica ci ha fatto sentire l’anima del mondo

Ennio Morricone, il ricordo di Gianni Canova, con la sua musica ci ha fatto sentire l’anima del mondo


Il critico cinematografico Gianni Canova ha sottolineato la commistione tra avanguardia musicale e melodia pop, oltre alle colonne sonore più celebri della carriera di Morricone

Gianni Canova, critico cinematografico e rettore dell’Università Iulm di Milano, ha ricordato su RTL 102.5 la straordinaria figura di Ennio Morricone, scomparso ieri a Roma all’età di 91 anni. Canova è partito dalla commozione incredibile che ha generato la sua scomparsa in tutto il mondo e, in particolar modo, in Italia. “Forse soltanto la morte di Federico Fellini aveva suscitato un’emozione così forte, intensa e condivisa. Ieri sui social non si parlava d’altro, sono arrivati messaggi pieni di affetto, emozione e gratitudine per quest’uomo che, con la musica, ci ha fatto sentire l’anima del mondo, non solo l’anima del cinema”.

La fusione tra musica d’avanguardia e melodia pop

Gianni Canova ha spiegato che Ennio Morricone è uno di quei rari artisti che è riuscito a parlare a tutti, senza distinzione di cultura, censo, classe o ceto sociale. Anche per questo tutto il mondo gli voleva così bene e gli siamo tutti grati per l’incredibile carriera. Ha sempre colpito per la sua classe, delicatezza ed umiltà, come testimonia anche la lettera che ha voluto lasciarci dopo la sua morte. È un tratto del suo carattere che ha voluto portare fino alla fine, ha spiegato Canova. “La cosa che trovo più affascinante in Morricone è che riusciva, un po’ come Totò, ad essere aristocratico, raffinatissimo e allo stesso tempo così democratico e popolare”. Anche per quanto riguarda la sua professione di musicista, si era formato nella grande tradizione della musica colta Novecentesca, studiando Stockhausen, Stravinskij, Petrassi e John Cage. Ma è stato in grado di prendere le avanguardie del Novecento rendendole pop, facendole capire a tutti e trasferendole dentro alle colonne sonore del suo cinema. “Ha fatto sì che le grandi conquiste e sperimentazioni della musica contemporanea diventassero patrimonio di tutti”, ha spiegato Canova.

Le partiture più celebri

È forse impossibile affermare quale sia il tema musicale più poetico o migliore nella carriera di Ennio Morricone. Uno senza dubbio è il tema di “Mission”, dove si nota proprio questa commistione tra la partitura classica e la melodia pop e accessibile. “È una delle partiture più straordinarie che ci abbia lasciato. Aggiungerei anche ‘C’era una volta in America’, chi non si è sentito struggere ascoltando il tema di Debora?”, ha affermato Canova.
Morricone ha reinventato l’idea stessa di colonna sonora; ha trasformato in musica i suoni del mondo, usando per esempio il suono di un martello che picchia, di una goccia che cade, l’ululato di un coyote o un fischietto. “Pochi altri musicisti lo hanno fatto; Tarantino ad esempio disse che Morricone ha la statura di Mozart e Beethoven. Se andiamo a vedere la quantità di ricerca che ha fatto sulla musica, è impressionante la sperimentazione”.

Canova e l’incontro con Morricone

Gianni Canova ha ricordato anche il lungo sodalizio tra Morricone e il regista Tornatore, aggiungendo un ricordo personale. “Conobbi personalmente Morricone in occasione della laurea honoris causa che abbiamo dato a Tornatore. Il Maestro fece agli Arcimboldi un concerto dedicato”. In quell’occasione, ha raccontato il critico cinematografico, ha avuto modo di apprezzare l’eleganza, l’affabilità, la cultura e la discrezione di Morricone. Oltre al legame molto forte con i registi con cui lavorava: “mi colpì molto la sintonia e la complicità intellettuale che aveva non soltanto con Tornatore, ma con tutti i registi con cui ha collaborato”.


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