Fuggono in Pakistan e trovano rifugio con le famiglie: la storia, a lieto fine, delle giovani calciatrici afghane

Fuggono in Pakistan e trovano rifugio con le famiglie: la storia, a lieto fine, delle giovani calciatrici afghane

Fuggono in Pakistan e trovano rifugio con le famiglie: la storia, a lieto fine, delle giovani calciatrici afghane


Sono fuggite con i loro familiari, hanno varcato i confini del Paese, ormai nelle mani dei Talebani, dove alle donne lo sport è vietato e ora sono in Pakistan: storia a lieto fine della Nazionale di calcio femminile giovanile dell'Afghanistan

Un gruppo di giovanissime promesse del calcio femminile afghano è riuscito a raggiungere il Pakistan, dopo aver temuto per la propria vita e per quella dei propri parenti, dopo la presa di potere dei talebani in Afghanistan. Sono le 32 calciatrici della Nazionale giovanile  che ora potranno avere un futuro migliore fuori dal loro Paese, dove il regime dei turbanti neri ha già reso impossibile la partecipazione delle donne alle attività sportive, vietandola. La scorsa settimana,  Ahmadullah Wasiq, numero due della commissione cultura del governo talebano, aveva detto chiaramente che le donne non possono praticare sport perché ci sarebbero parti del corpo scoperte. "L'Islam e l'Emirato dell'Afghanistan non permettono alle donne di giocare a cricket o praticare sport in cui vengono esposte", aveva detto Wasiq.

Fiato sospeso per le atlete rimaste bloccate in Afghanistan 

 Le calciatrici avrebbero dovuto inizialmente raggiungere il Qatar, dove già si trovano migliaia di rifugiati afghani, ospitati in uno degli impianti realizzati per la Coppa del Mondo di calcio del prossimo anno, ma erano rimaste bloccate in Afghanistan dopo l'attentato del 26 agosto all'aeroporto di Kabul. Mentre la maggior parte della squadra nazionale femminile dell'Afghanistan era riuscita a partire l'ultima settimana di agosto dopo un accordo con il governo australiano, la squadra giovanile non era riuscita a lasciare il Paese per problemi di passaporti. Da allora le calciatrici si erano nascoste per sfuggire ai Talebani. L'azione per portare in Pakistan le 32 calciatrici - per un totale di 115 persone, comprese le loro famiglie - è stata avviata dalla Ong britannica Football for Peace in collaborazione con il governo e la Federazione calcistica pakistana.

In salvo in Pakistan con le famiglie

Le giovani atlete e le loro famiglie sono arrivate ieri sera al confine di Torkham, dove sono state accolte da un funzionario della Federcalcio pakistana.   Il ministro federale pakistano per l'informazione, Fawad Chaudhry, ha dato il benvenuto alla squadra di calcio femminile dell'Afghanistan, precisando che "le giocatrici erano in possesso di passaporti afghani validi". Lo ha confermato l'emittente pachistana Dawn, ricordando come il governo di Islamabad abbia concesso loro visti per motivi umanitari, dopo la caduta dell'Afghanistan nelle mani dei Talebani, che le avevano minacciate perché praticavano uno sport.



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