Gestivano un traffico di migranti dall'Africa all'Europa, 25 fermati in un'inchiesta della Polizia di Catania

Gestivano un traffico di migranti dall'Africa all'Europa, 25 fermati in un'inchiesta della Polizia di Catania

Gestivano un traffico di migranti dall'Africa all'Europa, 25 fermati in un'inchiesta della Polizia di Catania Photo Credit: agenziafotogramma.it


La Squadra Mobile di Catania, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo etneo, ha eseguito in diverse località italiane il fermo di 25 persone di diverse nazionalità che trasportavano dall'Africa all'Europa i migranti dietro compenso

Venticinque fermati

Secondo la procura antimafia di Catania, le 25 persone rintracciate in diverse località italiane e fermate dalla polizia oggi erano parte di un’organizzazione straniera che gestiva i viaggi verso l’Italia e l’Europa di migranti provenienti dall’ Africa subasahariana. L’accusa per loro è di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Secondo quanto hanno accertato gli inquirenti con un'indagine durata due anni, i fermati, per lo più guineani ed ivoriani, si mettevano in contatto con i migranti direttamente in Africa, prevalentemente in Costa d’Avorio, Mali, Marocco e Libia e li conducevano nello Stato europeo prescelto dietro pagamento di oltre mille euro, a dare il via le indagini le dichiarazioni di una minorenne che, prelevata da una comunità, è stata messa su un autobus diretto al Nord, dove ad attenderla c'erano alcuni dei suoi aguzzini. 


I fatti nel dettaglio 

Superava i 1.000 euro il prezzo di un 'pacchetto completo' dal luogo di provenienza, passando attraverso i centri di raccolta in Libia e in Italia, garantito da una organizzazione transnazionale, sgominata dalla polizia di Catania, ad immigrati che volevano raggiungere altri Paesi dell'Unione Europea, in particolare la Francia. L'operazione, denominata 'Landayà' (fiducia in lingua mandingo), ha portato al fermo di 17 extracomunitari (per lo più guineiani ed ivoriani) accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina aggravata dalla transnazionalità. I provvedimenti di fermo erano in totale 25 ma otto degli indagati si trovano all'estero e un provvedimento non è stato convalidato. Tra i fermati, tutti regolari in Italia, anche un mediatore culturale. All'operazione è stata data esecuzione con la collaborazione degli omologhi Uffici investigativi di Asti, Cuneo, Genova, La Spezia, Pavia, Rimini, Savona e Torino. I particolari dell'operazione sono stati illustrati a Catania dal direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato Francesco Messina e dal questore di Catania Vito Calvino. Le indagini, durate due anni, hanno preso avvio originate dalla vicenda di una minorenne straniera non accompagnata arrivata nel porto di Augusta (Siracusa) il 25 gennaio del 2021. La giovane, che era stata collocata in una struttura del Catanese, voleva raggiungere la Francia seguendo le indicazioni avute in Libia da una donna che l'aveva avvicinata e le aveva dato il numero di cellulare di una persona che in Italia si occupava di far completare il lungo viaggio dal Paese di origine sino alla Francia passando per l'Italia. La minorenne si era allontanata dal centro affidandosi alle cure dell'uomo in Libia e grazie a quest'ultimo e ad altri indagati, era riuscita a fuggire per tre volte dalle comunità in cui era ospitata sino a raggiungere la Francia.

Operazione complessa

Ed è stato ancora il direttore centrale anticrimine della Polizia Francesco Messina a dare ulteriori dettagli sull'operazione. "Questa è stata un'operazione complessa. Viene contestata l'aggravante della trans-nazionalità. Diventa fondamentale affrontare le questioni anche dal punto di vista di contrasto di polizia giudiziaria non solo italiana"- ha spiegato in conferenza stampa, Messina- "Si parla spesso di coinvolgere l'Europa - ha aggiunto - ma anche nelle investigazioni abbiamo la necessità per un'azione più efficace, se vogliamo contenere il fenomeno almeno dal punto di vista penale, di lavorare in squadra e per lavorare in squadra bisogna tenere conto delle legislazioni dei Paesi esteri. Ecco la difficoltà complessa di affrontare il fenomeno dell'immigrazione clandestina dal punto di vista penale, che non è cosa da poco", ha concluso Messina. Intanto nelle ultime 24 ore sono proseguiti gli sbarchi a Lampedusa, più di 800 i migranti soccorsi, in una delle operazioni di soccorso la guardia costiera ha anche recuperato i cadaveri di due donne.


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