Ho visto Unplanned, un film sull'aborto che fa discutere e che mi ha lasciato qualche perplessità

Ho visto Unplanned, un film sull'aborto che fa discutere e che mi ha lasciato qualche perplessità

Ho visto Unplanned, un film sull'aborto che fa discutere e che mi ha lasciato qualche perplessità


Il film racconta la storia vera di Abby Johnson, che ha lavorato per anni a Planned Parenthood prima di diventare un'attivista per la vita

Unplanned

Uscito nelle sale italiane per soli due giorni, Unplanned è un film che lancia un chiaro messaggio contro l'aborto. La pellicola, diretta da Cary Solomon e Chuck Konzelman, racconta la storia di Abby Johnson. La donna ha lavorato per anni nell'organizzazione Planned Parenthood, che, negli Stati Uniti, fornisce a chi ne ha bisogno sistemi contraccettivi e che pratica interruzioni di gravidanza. La stessa Johnson ha abortito due volte. La donna, che ha raccontato la sua storia in un libro, che è alla base del film, ha detto di essere rimasta sconvolta da un aborto praticato sotto la guida di un'ecografia. Avrebbe infatti visto il feto contorcersi e cercare di sfuggire all'aspirazione dall'utero. Lo choc l'ha portata a dimettersi da direttrice della clinica di Bryan, in Texas, e a diventare un'attivista pro-life. Voleva un solo figlio e ora è incinta dell'ottavo. 


Le ombre sulla storia

Al di là di come la si pensi sull'aborto, quella appena descritta, nella realtà, sembra essere una storia meno idilliaca di quanto possa apparire. Per deformazione professionale, mi piace informarmi e scavare nelle notizie. Il volto pulito di Abby Johnson, che il film si impegna terribilmente a mostrare, in realtà riserva qualche ombra. La donna, infatti, oltre che attivista pro-life, è, a quanto pare, una conservatrice convinta fino all'estremismo. Lei stessa ha raccontato di aver partecipato a un'azione sicuramente poco edificante: l'assalto al Congresso degli Stati Uniti dello scorso 6 gennaio. Un momento in cui un gruppo di fanatici, forse incoraggiati anche dal presidente Trump, ha abbattuto qualsiasi regola democratica, cercando di prendersi con la forza il simbolo della libertà americana. Non solo. Abby Johnons è no-vax, ma non per timori che potremmo in qualche modo giustificare. No. E' no-vax perchè sostiene che i vaccini siano sviluppati da feti umani abortiti, una teoria rifiutata nella sua essenza persino dalla Pontificia Accademia per la Vita del Vaticano. 


La scelta: moralità o convenienza?

Abby Johnson è un personaggio sicuramente ambiguo, sulla cui storia esistono anche altri dubbi, sui quali però è più difficile esprimersi perchè riguardano le sue scelte personali. Secondo alcune testimonianze, infatti, la storia dell'aborto che l'avrebbe sconvolta non trova riscontro nei fatti. Il giorno e la paziente indicata non sarebbero mai esistite e, all'indomani dell'evento, la Johnson sarebbe stata tranquillamente ospite di un programma radio pro aborto. Le sue ex colleghe inoltre hanno raccontato che la donna avrebbe chiesto anche a loro di convertirsi al movimento pro-life perchè gli attivisti cristiani potevano trovare a chi si fosse rivolto a loro un lavoro. Timorosa di essere licenziata, così dicono le ex colleghe, la donna avrebbe fatto una virata morale opportunistica. Ci riserviamo il giudizio sulla scelta che ha cambiato la vita di Abby Johnson, ma sicuramente la strada che ha intrapreso, così vicina al fanatismo, ci consente di dubitare. 




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