I giovani chirurghi sono insoddisfatti della formazione

I giovani chirurghi sono insoddisfatti della formazione

I giovani chirurghi sono insoddisfatti della formazione


E' quanto emerge da un sondaggio dall'Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani, l'85% richiede un supervisore durante l'intervento

Nel 75% dei casi i giovani chirurghi si dichiarano assolutamente insoddisfatti della loro formazione e quasi nove appena specializzati su 10 (oltre l'85%) non si sente in grado di eseguire un intervento senza supervisione. E' una bocciatura senza appello della formazione quella che arriva dai giovani chirurghi, secondo il quadro che emerge da un sondaggio promosso dall'Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani (Acoi), tra i propri iscritti, in particolare quelli ancora in formazione, presentato al 38esimo congresso che si apre oggi a Matera. L'indice di gradimento sulla scuola dove si ci si è specializzati, inoltre, è giudicato insufficiente in oltre il 50% dei casi e appena sufficiente nel 30%. La maggior parte degli intervistati, alcune centinaia di giovani, ritiene poi il concorso nazionale inadeguato a selezionare in modo meritocratico l'accesso alle scuole di specializzazione a causa grandi disparità tra Università nei controlli durante le prove, quesiti poco pertinenti e di notevole difficoltà. Critiche vengono mosse anche sulle modalità di scorrimento delle graduatorie e sullo scarso punteggio assegnato ai titoli e al curriculum. Altro dato allarmante è la assoluta volontà di dissuadere altri medici a scegliere la specializzazione in chirurgia generale: più del 70% degli intervistati ritiene il sistema formativo italiano inadeguato, mentre meno del 10 % punta il dito sulla scarsità delle opportunità di lavoro dopo la specializzazione. I futuri chirurghi, secondo quanto emerge dal sondaggio, sono favorevoli a un ingresso precoce in ospedale: più del 90% degli specializzandi intervistati ritiene necessario far entrare gli ospedali nel sistema formativo delle scuole di specializzazione in chirurgia generale, ritenendo in oltre il 60% dei casi la formazione ospedaliera migliore che nelle università.


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