Medio Oriente: filtra ottimismo dai colloqui di Sharm el-Sheikh, vicina liberazione ostaggi, secondo fonti di Hamas
Medio Oriente: filtra ottimismo dai colloqui di Sharm el-Sheikh, vicina liberazione ostaggi, secondo fonti di Hamas Photo Credit: UNICEF
08 ottobre 2025, ore 13:30
Israele e Hamas si sono scambiati "liste di prigionieri da rilasciare", ha dichiarato alla stampa internazionale un leader di Hamas. E la sensazione è che si sia vicini a un accordo su questo punto
La prima fase di negoziati indiretti tra Israele e Hamas potrebbe portare a un accordo in tempi brevi. Il punto nodale, quello del rilascio degli ostaggi israeliani ancora nelle mani della fazione islamista dal 7 ottobre di due anni fa, sembrerebbe essere oggetto di un'attenzione fattiva in queste ore e prossimo alla risoluzione. Uno dei negoziatori, Taher al-Nunu, che fa parte della delegazione di Hamas a Sharm el-Sheikh, in una dichiarazione pubblicata dal gruppo, ha affermato che i mediatori stanno "facendo grandi sforzi per rimuovere qualsiasi ostacolo all'attuazione del cessate il fuoco e che uno spirito di ottimismo prevale tra tutti". Lo riporta al-Jazeera.
Cosa si discute in queste prime fasi
"I negoziati si sono concentrati sui meccanismi per attuare la fine della guerra, il ritiro delle forze di occupazione dalla Striscia di Gaza e lo scambio di prigionieri", ha affermato al-Nunu. "Le liste dei prigionieri da rilasciare sono state scambiate oggi secondo i criteri e i numeri concordati. I negoziati indiretti continuano oggi con la partecipazione di tutte le parti e dei mediatori", ha aggiunto il negoziatore di Hamas
Arrivati a Sharm anche i delegati statunitensi
Mattinata di arrivi a Sharm: è arrivato il capo negoziatore della squadra israeliana Ron Dermer. Prenderà parte parte ai colloqui per il rilascio degli ostaggi e la fine della guerra a Gaza. E ci sono anche altre presenze molto attese in arrivo: quelle dell'inviato del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, e il genero e consigliere per il Medio Oriente Jared Kushner. Witkoff e Kushner sono stati gli ideatori del piano in 20 punti di Trump.
Unicef: in due anni di guerra a Gaza morti o mutilati 64 mila bambini
Nelle ore in cui sembrano aprirsi spiragli per una prima svolta sulle trattative per la fine della guerra a Gaza, l'agenzia per l'infanzia dell'Onu, l'Unicef ha reso note le cifre drammatiche dell'infanzia massacrata in questi due terribili anni: 64 mila sono le bambine e bambini che sono stati uccisi o sono rimasti mutilati dalle bombe israeliane. Tra loro almeno mille neonati. "I bambini e le bambine di Gaza da oltre 700 giorni sono vittime di assassinii, mutilazioni, sfollamenti forzati in una guerra devastante che costituisce un affronto alla nostra umanità - si legge nella dichiarazione diffusa oggi dall'Unicef, dalla direttrice Catherine Russell, a due anni dall'inizio del conflitto- i bombardieri israeliani rimangono su Gaza City ed altre parti della Striscia e il mondo non può permettere che questo continui". Russell ha poi parlato della "carestia che persiste a Gaza City e si sta propagando nel sud, dove le bambine e i bambini vivono in condizioni precarie", denunciando "una crisi di malnutrizione allarmante, specialmente per i bambini sotto l'anno di vita". "La mancanza prolungata di un'alimentazione adeguata ha pregiudicato gravemente la crescita e lo sviluppo dei bambini", ha denunciato ancora la Russell.



