Papa Leone riceve in Vaticano le star del cinema e chiede lo stop ai tagli al settore
Papa Leone riceve in Vaticano le star del cinema e chiede lo stop ai tagli al settore
15 novembre 2025, ore 15:00
Il pontefice nel suo discorso ha parlato dell’importanza della settima arte
Papa Leone ha ricevuto in udienza circa centosessanta rappresentanti del mondo del cinema, registi, attori e maestranze. Tanti i nomi celebri a partire dai premi Oscar Spike Lee e Cate Blanchett. Nella Sala Clementina c'erano anche Luca Barbareschi, Monica Bellucci, Sergio Castellitto, Maria Grazia Cucinotta, Matteo Garrone, Ferzan Ozpetek, Stefania Sandrelli, Giuseppe Tornatore. Il pontefice nel corso del suo discorso ha lanciato anche un appello volto a fermare i tagli al settore. Il santo padre ha parlato della crisi del cinema ma anche dell’importanza della settima arte.
Papa Leone, il grande cinema non sfrutta il dolore
''Non abbiate paura di confrontarvi con le paure del mondo. La nostra epoca ha bisogno di testimoni di speranza, di bellezza, di verità: voi con il vostro lavoro artistico potete esserlo. Recuperare l'autenticità dell'immagine per salvaguardare e promuovere la dignità umana è nel potere del buon cinema e di chi ne è autore e protagonista. Non abbiate paura del confronto con la ferite del mondo. La violenza, la povertà, l'esilio, la solitudine, le dipendenze, le guerre dimenticate sono ferite che chiedono di essere viste e raccontate. Il grande cinema non sfrutta il dolore: lo accompagna, lo indaga. Questo hanno fatto tutti i grandi registi. Dare voce ai sentimenti complessi, contraddittori, talvolta oscuri che abitano il cuore dell'essere umano è un atto d'amore. L'arte non deve fuggire il mistero della fragilità: deve ascoltarlo, deve saper sostare davanti ad esso. Il cinema, senza essere didascalico, ha in sé, nelle sue forme autenticamente artistiche, la possibilità di educare lo sguardo''.
Papa Leone, il cinema è un laboratorio della speranza
''Il cinema, quando è autentico, non consola soltanto: interpella. Chiama per nome le domande che abitano in noi e, talvolta, anche le lacrime che non sapevamo di dover esprimere. Nell'anno del Giubileo, in cui la Chiesa invita a camminare verso la speranza, la vostra presenza da tante Nazioni e, soprattutto, il vostro lavoro artistico quotidiano, sono segni luminosi. Perché anche voi, come tanti altri che giungono a Roma da ogni parte del mondo, siete in cammino come pellegrini dell'immaginazione, cercatori di senso, narratori di speranza, messaggeri di umanità. È un pellegrinaggio nel mistero dell'esperienza umana che voi attraversate con lo sguardo penetrante, capace di riconoscere la bellezza anche nelle pieghe del dolore, la speranza dentro le tragedie delle violenze e delle guerre. La Chiesa guarda con stima a voi che lavorate con la luce e con il tempo, con il volto e con il paesaggio, con la parola e con il silenzio. Papa San Paolo VI vi disse: ‘Se siete amici della vera arte, siete nostri amici’. Io desidero rinnovare quell'amicizia, perché il cinema è un laboratorio della speranza, un luogo dove l'uomo può tornare a guardare sé stesso e il proprio destino''.



