Si scioglie il rave party abusivo nel Viterbese, quasi completato il deflusso dei partecipanti, tutti identificati

Si scioglie il rave party abusivo nel Viterbese, quasi completato il deflusso dei partecipanti, tutti identificati

Si scioglie il rave party abusivo nel Viterbese, quasi completato il deflusso dei partecipanti, tutti identificati


Per sei giorni la zona del lago di Mezzano è stata in balia di migliaia di persone, le forze dell'ordine hanno scelto la linea soft e hanno evitato una evacuazione che avrebbe potuto portare a scontri e violenze

L’emergenza sta passando, la situazione è in via di risoluzione. Nella notte è iniziato il deflusso dei partecipanti al rave party non autorizzato, che per quasi sei giorni ha tenuto in scacco la zona del lago di Mezzano, nel Viterbese. Le forze dell’ordine, tramite alcuni posti di blocco, hanno identificato tutti coloro che lasciavano l’area. In zona restano circa 100 mezzi tra auto e camper e 250 persone; ora non si segnalano criticità sul fronte dell’ordine pubblico.


INCIVILTA' SENZA FRENI

Ma negli ultimi giorni non sono mancati i momenti di tensione e anche di indignazione. In un periodo in cui le persone per bene devono giustamente esibire il green pass per sedersi a un tavolino di un bar, nei mesi in cui tutti abbiamo imparato a convivere con mascherine e distanziamento sociale, ci sono state quasi dieci mila persone che per una settimana hanno agito come se non ci fossero leggi. Hanno occupato abusivamente un terreno privato, hanno provocato danni e lasciato devastazione: sui campi usati solitamente per colture e allevamenti ora ci sono rifiuti, anche organici. Questi signori ( nemmeno uno con la mascherina) spesso sono accompagnati da cani, ne sono morti diversi, stroncati dal caldo e dall’incuria dei loro padroni. La musica sparata giorno e notte a tutto volume ha impedito a chi abita in zona di poter avere un attimo di tregua. Sullo sfondo l’abuso di alcool e il consumo di droghe. Un ragazzo è morto, stroncato da un malore; molti altri sono finiti in ospedale, per coma etilico. Un pensiero particolare va al neonato partorito da una madre che ha preferito un rave party a un reparto maternità.


INTERVENTO SOFT

Su quanto accaduto si è naturalmente acceso anche il dibattito politico, con la destra che ha accusato il Viminale di non aver saputo gestire la situazione. Qualcuno ha invocato un intervento pesante delle forze dell’ordine, che invece hanno scelto una linea soft. Non si è voluto intervenire con uno sgombero pesante per evitare il rischio di scontri e violenze. La Polizia ha preferito sorvegliare da lontano e aspettare che i partecipanti al rave si ritirassero, per poi identificarli. La Questura di Viterbo in un comunicato ha sottolineato che “la pressante attività di mediazione in corso fin dall'inizio dell'evento, unita ad un monitoraggio incessante delle zone di accesso al sito ha consentito un allontanamento controllato dei partecipanti all'iniziativa".



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