Vaccini, lavoro, ambiente e scuola, ecco le possibili priorità del nascente governo Draghi

Vaccini, lavoro, ambiente e scuola, ecco le possibili priorità del nascente governo Draghi

Vaccini, lavoro, ambiente e scuola, ecco le possibili priorità del nascente governo Draghi


Dalle dichiarazioni dei gruppi parlamentari ricevuti dal premier incaricato emergono i primi dettagli di quello che potrebbe essere il programma di governo dell'esecutivo a guida Draghi

Tra la sala della lupa di Montecitorio e quella dei capigruppo prosegue il secondo giro di consultazioni del presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi. Dopo aver ricevuto nella giornata di ieri le componenti dei gruppi misti della Camera e del Senato, insieme al gruppo per le autonomie, oggi è la volta dei partiti maggiori. Dalle dichiarazioni che le varie forze politiche stanno rendendo alla stampa nella sala della regina inizia a delinearsi il programma del nascente governo Draghi. Salute, lavoro, ripresa, scuola e ambiente, oltre che tre riforme fondamentali: giustizia civile, fisco e pubblica amministrazione. Il tutto per dare vita ad un esecutivo “convintamente europeista e a forte vocazione atlantista”. Il premier incaricato è comunque intenzionato a dettagliare il programma in parlamento nell’eventuale giorno della fiducia. Un ruolo, quello delle due camere, la cui importanza Draghi aveva rimarcato già dalle sue prime parole al Quirinale dopo aver accettato, con riserva, l’incarico dal presidente della Repubblica, ribadendo che si sarebbe “rivolto con rispetto al Parlamento”.


Le priorità

Vincere la pandemia e completare la campagna vaccinale”. Dalle parole che Mario Draghi aveva scelto di pronunciare dopo l’incontro con il capo dello Stato c’era già molto di quello che poche ore dopo avrebbe anticipato alle forze politiche durante le consultazioni. L’ex governatore della Banca centrale europea è intenzionato ad accelerare la campagna di immunizzazione grazie a interventi sulla logistica interna e a “novità positive” che sarebbero in arrivo dalla Commissione UE per quanto concerne i contratti con le ditte produttrici. Il tutto non solo per agevolare il lavoro, ma anche per poter uscire da un “clima psicologico di depressione” diffuso in tutto il Paese. Dalle dichiarazioni dei gruppi è emersa poi in maniera preponderante la parola “ambiente”, il fattor comune di ogni iniziativa del nuovo governo. Ma anche imprese e lavoro, con una politica di protezione dei lavoratori e la creazione di nuova occupazione tramite infrastrutture e investimenti pubblici, con ancora molti cantieri da sbloccare. Grande attesa c’è anche per il futuro di quella che molti definiscono “politica dei sussidi”, nei confronti della quale il premier incaricato sembra intenzionato a cambiare passo.

La scuola

Tra le categorie da vaccinare in maniera prioritaria, come anche indicato nell’aggiornamento del piano vaccinale arrivato nelle scorse ore, figura il personale scolastico e universitario, docente e non docente, con una implementazione dell’uso dei tamponi rapidi per le studentesse e gli studenti. Per recuperare poi le ore di lezione perse durante l’anno si fa strada l’ipotesi di un allungamento del calendario scolastico oltre i primi di giugno. “Non ci sono preclusioni” dichiara il presidente dell’associazione nazionale presidi Antonello Giannelli. “Il fatto è che la scuola è un sistema complesso, bisognerà ragionarne con calma e serietà non appena sarà noto il nome del ministro dell’istruzione”.


Le riforme

Già nel 2011, quando Draghi lasciava Bankitalia per la BCE, nelle sue memorie grande spazio era dedicato alle riforme strutturali necessarie al Paese. Tra quelle citate nel corso delle consultazioni emergono quella della giustizia civile, del fisco e della pubblica amministrazione. Tra i nodi da sciogliere prima del giuramento ci sarà infatti il nome del ministro di grazia e giustizia. Non è escluso che il presidente del consiglio incaricato voglia tenere il dicastero di via Arenula, insieme a pochi altri, per una cerchia ristretta di ministri “tecnici”. L’obiettivo è evitare frizioni come quelle che hanno portato alla crisi del Conte bis. Per quanto riguarda il fisco, è Giorgia Meloni ad anticipare alcuni dettagli chiave: “Draghi ci ha parlato della sua riforma del fisco, che esclude la flat tax. Immagina un sistema progressivo senza un aumento delle tasse”. Riforme, queste, in linea con le richieste di Bruxelles in merito alle politiche di spesa dei fondi del Next generation EU, che però potrebbero faticare a trovare il placet di tutti (non pochi) i partiti pronti a entrare in maggioranza.


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