Al Museo della scienza Leonardo da Vinci di Milano, visitabile online, la storia dell'inventore dell'Amuchina

Al Museo della scienza Leonardo da Vinci di Milano, visitabile online, la storia dell'inventore dell'Amuchina

Al Museo della scienza Leonardo da Vinci di Milano, visitabile online, la storia dell'inventore dell'Amuchina


Attraverso il progetto #storieaportechiuse, il museo racconta online le sue storie più belle

Il progetto si chiama #storieaportechiuse ed è un format digitale che permette a tutti, accedendo ai canali Facebook e Instagram del Museo della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, di vedere quello che è visitabile nelle diverse sale. Video, immagini, documenti inediti su scienza, tecnologia, attualità, con i visitatori del web che vengono letteralmente accompagnati all’interno del Museo, anche oggi che non è accessibile. “L’emergenza legata al Covid-19”, dice Fiorenzo Galli, direttore generale del Museo, “ha determinato molte limitazioni, ma questo non vuol dire interrompere il dialogo con la gente”. “E’ fondamentale per noi”, ha aggiunto Galli, “in un momento storico come questo, utilizzare modi diversi per restare insieme. Se le persone non possono venire da noi, siamo noi ad andare nelle loro case”. Sfogliando le pagine virtuali si può leggere, tra le tante, anche la storia di un italiano, ai più sconosciuto, che ha lasciato un segno indelebile.

Oronzio De Nora inventa l’Amuchina

Nome e cognome non diranno molto, ma a questo ingegnere pugliese si deve la scoperta di uno dei disinfettanti maggiormente diffusi nel nostro quotidiano, ancor di più in questo periodo di pandemia da coronavirus. Nato ad Altamura alla fine del 1800 e poi trasferitosi per studiare a Milano, Oronzio De Nora, insieme alla complicità del padre, creerà l’Amuchina. Tutto inizia da una banale ferita a una mano.  Una mattina del 1923, mentre sta lavorando, Oronzio De Nora si ferisce a una mano. Non avendo nulla con cui medicarsi, la immerge, per alcuni secondi, nella soluzione di acqua e sale presente nella cella elettrolitica di cui ha ottenuto il brevetto un anno prima. Subito dopo si asciuga, si copre con un fazzoletto la mano e riprende tranquillamente a lavorare. Dopo un paio di ore la ferita si è completamente rimarginata e l’ingegner De Nora capisce che il liquido nella cella ha funzionato da disinfettante e cicatrizzante.


Il viaggio in treno dalla Lombardia alla Puglia

Con grande sorpresa racconta al padre quanto successo e nasconde, nella cappelliera del vagone di prima classe del treno Milano-Bari, un campione di prodotto per farglielo arrivare. Recuperato il pacchetto, tornato ad Altamura, il padre prova subito la scoperta del figlio facendo dei gargarismi dall’immediato effetto benefico. Nasce il nome “Amuchina”.  Prima di ottenere il brevetto medico per la vendita in farmacia, Oronzio De Nora pensa a un nome per il nuovo prodotto e, in una definizione scientifica, lo chiama “ossicloruro elettrolitico”. Sarà suo padre, Michele, però, ad inventare il nome che è arrivato ai giorni nostri, aggiungendo l’alfa privativa davanti al termine greco “muche” che significa “ferita”, da qui, quindi, “Amuchina”. De Nora, successivamente, a causa dei pochi fondi disponibili, venderà i diritti sull’Amuchina, concentrandosi esclusivamente sullo sviluppo delle celle industriali per gli impianti cloro-soda. Oggi la De Nora è un’azienda chimica specializzata nella costruzione di impianti elettrolitici tra i più grandi al mondo. Nel corso degli anni ha conquistato una fetta molto importante del mercato internazionale aprendo, tra l’altro, sedi in India, Germania, Brasile, Stati Uniti, Giappone, Cina e Singapore.



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