I libri più interessanti della settimana, tra “Funny story”, “Se i libri potessero uccidere”, “Il profumo del male” e “Sorgenti”
I libri più interessanti della settimana, tra “Funny story”, “Se i libri potessero uccidere”, “Il profumo del male” e “Sorgenti” Photo Credit: “Sorgenti” di Marie-Helene Lafon, Fazi
28 settembre 2025, ore 09:00
Quattro storie e quattro diversi contesti narrativi, tra storie d’amore improbabili, investigazioni su manoscritti compromettenti, “superpoteri” atipici e storie sentimentali dal retrogusto tossico
L’avvicinarsi del fine settimana rappresenta un momento importante per tutti gli appassionati di letture che si rispettino. È infatti questo il frangente in cui facciamo il punto sulle grandi novità editoriali di recente approdo sugli scaffali delle librerie. Un mosaico in costante divenire e in continuo aggiornamento, con l’avvicendarsi di storie che rende sempre molto complesso orientarsi e trovare quella che fa al caso nostro.
Basti guardare alle ultime settimane della nostra rubrica domenicale dedicata ai libri più interessanti della settimana, che ci ha permesso di mettere sotto la lente d’ingrandimento storie come “Kipp”, “La fidanzata”, “Londra” e “Paris-Hollywood”, o ancora “False illusioni”, “Verso Capo Horn”, “Sesso e bugie” e “L’ombra della sindone”.
Oggi sotto i riflettori finiscono un nuovo quartetto di racconti molto eterogeneo. Tra questi troviamo:
- “Funny story” di Emily Henry (HarperCollins)
- “Se i libri potessero uccidere” di Kate Carlisle(Leggereditore)
- “Il profumo del male” di Katniss Hsiao (Piemme)
- “Sorgenti” di Marie-Helene Lafon (Fazi)
FUNNY STORY, GLI STRANI (E DIVERTENTI?) GIRI CHE FA L’AMORE
Nel nostro momento del weekend dedicato ai libri più interessanti della settimana partiamo subito con un racconto a tinte rosa in grado di solleticare le corde emotive di lettori e lettrici. Un lavoro che arriva sugli scaffali da una delle penne più apprezzate a livello globale. Non a caso si tratta di un’autrice bestseller del New York Times.
Parliamo di Emily Henry, che torna sugli scaffali in Italia grazie ad HarperCollins con “Funny story”. Un titolo che prelude a racconti carini e coccolosi, ma che di fatto nasconde molto di più sotto la superficie. Si parte dall’immancabile storia d’amore, quella tra Daphne e il suo fidanzato Peter. Una love story partita come sempre da un caso o una coincidenza – una di quella che viaggia sull’onda del “chissà cosa sarebbe successo se non…” – e che poi si era sviluppata. Sebbene non nel migliore dei modi, soprattutto per chi fosse alla perenne ricerca del classico “e vissero tutti felici e contenti”. Questo perché la storia d’amore tra i due non decolla e dirotta invece verso un amore probabilmente mai confessato, quello tra Peter e Petra, amica d’infanzia con cui lui si conosce praticamente da sempre.
Per Daphne arriva quindi il momento di fare un bilancio. E la “conta” non si può dire che le sorrida, considerando la sua geolocalizzazione (in una cittadina del Michigan), lontana dagli affetti, con un lavoro sì da sogno ma che non la ricompensa economicamente come vorrebbe. Senza considerare poi un coinquilino che sembra essere la famigerata ciliegina sulla torta: Miles, l’ex di Petra.
Due personalità agli antipodi, per modo di essere e di fare, ma che di colpo si trovano in un rapporto d’amicizia. D’altronde, con questi strani incroci di ex fidanzate e di ex fidanzati di ex fidanzate del proprio ex (che confusione!), chi può mai pensare di prendersi sul serio? La risposta è tra le pagine di un racconto che, tra momenti divertenti e momenti emotivamente “drammatici” riesce a catturare l’attenzione, e magari anche far cambiare idea a chi non ha mai voluto dare una vera chance ai titoli romance.
SE I LIBRI POTESSERO UCCIDERE, MISTERI DAL PASSATO CHE FANNO DANNI NEL PRESENTE
Cambiamo registro narrativo con il secondo dei libri più interessanti della settimana inclusi nella rassegna di questo weekend. E anche qui la “Grande Mela” ci mette lo zampino, considerando che il volume in questione è parte integrante di una serie bestseller del New York Times.
Si intitola “Se i libri potessero uccidere”, di Kate Carlisle, pubblicato da Leggereditore. Un ritorno sulla scena italiana, quello dell’autrice californiana, dopo “Omicidio in versi” che vedeva la sua protagonista, Brooklyn Wainwright, alle prese con il suo primo caso da risolvere. Possiamo identificarla un po’ come la “Jessica Fletcher” delle librerie la povera Brookyln – rilegatrice per passione, investigatrice per necessità – considerando che anche in questa seconda avventura trova ad attenderla un nuovo caso con annesso cadavere. E anche questa volta la vittima – nel primo volume era il suo mentore – era a lei molto vicina: il suo ex, Kyle.
Il tutto avviene durante un viaggio in Scozia che, idealmente, avrebbe dovuto vederla come mera partecipante alla Fiera del Libro di Edimburgo. Un frangente nel quale proprio Kyle, prima della misteriosa dipartita, l’aveva messa al corrente di essere entrato in possesso di un manoscritto che avrebbe potuto mettere a repentaglio il nome della monarchia britannica. Chi è stato dunque a intervenire, tappando la bocca a Kyle? E c’entra realmente il manoscritto in questione, oppure c’è sotto altro? Un’indagine che corre sul filo della tensione, a maggior ragione per il fatto che la polizia sospetta che sia proprio Brooklyn la colpevole.
IL PROFUMO DEL MALE, LA MORTE HA IL SUO SPECIFICO ODORE
Non può esserci fine settimana che si rispetti se non trovassimo nella selezione dei libri più interessanti della settimana almeno un thriller. D’altronde sarebbe anche strano, considerando la gran quantità di produzioni che si inseriscono proprio in questo specifico filone narrativo, con autori da tutto il mondo che danno la propria personale impronta alle storie.
Tra questi troviamo Katniss Hsiao con il suo “Il profumo del male”, pubblicato da Piemme. Una storia che nasce con una premessa semplice quanto efficace. La protagonista, Yang Ning (per gli amici Eve) possiede un dono rarissimo, vale a dire un olfatto potentissimo. Un talento che le è tornato molto utile nel corso della sua vita, ma che ha perso in seguito alla perdita del fratello. O meglio, l’ha quasi perso, considerando che ci sono specifici contesti in cui il suo “potere” si riattiva: quelli in cui la morte ha lasciato una traccia.
Un potere che le si accende, nel corso della storia, in un frangente in cui non avrebbe tecnicamente dovuto. Mentre sta infatti pulendo l’appartamento di una persona scomparsa, Eve sente un profumo antico. Cosa è successo? I campanelli d’allarme scattano però quando è ormai troppo tardi, con i sospetti degli inquirenti che ricadono irrimediabilmente su di lei.
La ricerca della verità richiederà sforzi importanti, che però non vedranno Eve sola nelle proprie vicissitudini. Un racconto che gioca con la sensorialità, in un intreccio narrativo suggestivo e capace di tenere incollati alle pagine.
SORGENTI, IL CORAGGIO DI DIRE BASTA
Chiudiamo la rassegna di questo fine settimana con un ultimo libro che riesce nell’intento di catapultarci indietro nel tempo di quasi sessant’anni e che porta tra le pagine un racconto che non è purtroppo difficile immaginare – in alcuni contesti socio-culturali – potenzialmente collocabile anche ai giorni nostri.
In “Sorgenti” di Marie-Helene Lafon, pubblicato da Fazi, le lancette tornano indietro a un sabato di giugno del 1967, con il dito sul mappamondo che si ferma invece nel dipartimento francese del Cantal, nella porzione centro-sud del paese. Qui troviamo una fattoria dove una donna alle prese con il consueto tramestio quotidiano. Nella fattispecie le incombenze che seguono il pranzo, sebbene con rallentamenti fisiologici.
Suo marito è infatti “intento” nella pennica quotidiana sulla panca della cucina, e fare un rumore che ne desti il sonno potrebbe scatenarne l’ira. Una lezione che hanno evidentemente imparato, loro malgrado, anche i tre pargoli della coppia, che giocano in giardino pur senza eccedere nella rumorosità. Attendere il risveglio non la metterà però al riparo dalle critiche dell’uomo, che trova da ridire sul fatto che la tavola non sia stata ancora sgombrata dal pranzo.
Una narrazione che evidenzia un contesto familiare critico che vede la situazione “precipitare” quando il giorno dopo, la domenica, si sposteranno dai genitori della donna per il consueto appuntamento mensile. E sarà in questo frangente che salteranno equilibri tossici che hanno minato la stabilità emotiva e psicologica dell’intera famiglia fino a quel momento. Una storia che parla di una vita matrimoniale che è più un susseguirsi di abusi che un rapporto basato sull’amore, in cui il momento di alzare la testa e ribellarsi può rappresentare il primo passo verso la guarigione e verso la felicità.



