L'Inter vola e resta in testa, ma il Milan è risorto; alla Juventus serve un cambio di passo

L'Inter vola e resta in testa, ma il Milan è risorto; alla Juventus serve un cambio di passo

L'Inter vola e resta in testa, ma il Milan è risorto; alla Juventus serve un cambio di passo


Contro il Genoa prova di forza dei nerazzurri, trascinati da un Lukaku incontenibile; il Milan sembrava in crisi, ma si è riscattato battendo la Roma; la Juventus è a meno dieci dalla vetta

PROVA DI FORZA

Se quello contro il Genoa era un esame di maturità, l’Inter lo ha superato a pieni voti. Il 3-0 è senza discussioni, anzi i nerazzurri avrebbero potuto segnare di più: qualche spreco sottoporta è l’unico difetto emerso ieri. Per il resto Lukaku è parso ancora una volta incontenibile: ha sbloccato la partita segnando dopo nemmeno un minuto, ha fornito l’assist per il raddoppio, ha propiziato il terzo gol. La squadra di Conte sembra aver trovato convinzione nei propri mezzi: l’attacco ha sempre funzionato, ma adesso è blindata anche la difesa, con un solo gol subìto nelle ultime sette partite. Giovedì a Parma un nuovo test.


RESURREZIONE ROSSONERA

“Io sono ancora qua” canterebbe Vasco Rossi. Il Milan sembrava essersi dissolto, è risorto nella notte decisiva. Vincere all’Olimpico contro la Roma rilancia i rossoneri, Pioli evita la fuga di Conte e resta a meno quattro. Ieri sera è piaciuto l’approccio del Milan, subito partito all’assalto, un atteggiamento che ha colto di sorpresa i giallorossi. Nella prima mezzora i rossoneri hanno dominato e sprecato, poi hanno piazzato i colpi vincenti quando la squadra di Fonseca sembrava essere tornata in partita. Ad alzare il peso specifico del successo romano, il fatto che non c’è la firma di Ibrahimovic, uscito a inizio ripresa per un fastidio muscolare ai flessori, che non gli impedirà di partecipare al festival di Sanremo.


JUVE, SERVE LA SCOSSA

È vero che resta da recuperare la partita con il Napoli, intanto però i bianconeri sono scivolati a meno dieci dalla vetta. L’1-1 di sabato a Verona ha mostrato una squadra incapace di cambiare passo e di diventare padrona delle partite; premesso che l’Hellas è un avversario ostico, se la Juventus viene raggiunta sul pareggio a un quarto d’ora dalla fine è logico aspettarsi un assedio per andarsi a riprendere una vittoria fondamentale; invece abbiamo visto un atteggiamento molle, senza convinzione, Cristiano Ronaldo sembra predicare nel deserto, non soltanto sul fronte tecnico ma anche su quello motivazionale. Ci sono ancora quindici partite a disposizione; il tempo c’è, la rosa di giocatori pure, ma urge un cambio di passo. Nel frattempo la squadra di Pirlo è stata raggiunta dall’Atalanta, che se trova continuità ha ottime possibilità di confermarsi in zona Champions.


DELUSIONE CAPITOLINA

Oggi Roma e Lazio non sarebbero qualificate per la prossima Champions League. I giallorossi ieri sera hanno fallito per l’ennesima volta l’occasione per fare il salto di qualità: contro le avversarie di alta classifica, la squadra di Fonseca si scioglie; l’approccio contro il Milan ieri sera è stato gravemente insufficiente. Poi la Roma è tornata in partita e avrebbe anche potuto arrivare al pareggio, ma dei 24 punti a disposizione negli scontri diretti, la Roma ne ha incamerati soltanto tre, non può essere un caso. La Lazio sabato ha perso male a Bologna: Ciro Immobile ha sbagliato un rigore, sul ribaltamento dell’azione i biancocelesti hanno subito un gol e non si sono più risollevati. Simone Inzaghi non ha gradito. Lotito nemmeno. Ora spazio al turno infrasettimanale: nei prossimi giorni non ci sarà soltanto Ibrahimovic a Sanremo.



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