"La verità quando arriva è una tempesta", storie di vita contemporanea che abbracciano i classici: i retroscena del romanzo con l’autrice, Flavia Gasperetti

"La verità quando arriva è una tempesta", storie di vita contemporanea che abbracciano i classici: i retroscena del romanzo con l’autrice, Flavia Gasperetti

"La verità quando arriva è una tempesta", storie di vita contemporanea che abbracciano i classici: i retroscena del romanzo con l’autrice, Flavia Gasperetti Photo Credit: "La verità quando arriva è una tempesta" di Flavia Gasperetti, Bompiani


Un dramma familiare in piena regola, che attinge dal mondo della letteratura classica, quello che porta sulle pagine un pacchetto di personaggi con i propri dubbi e conflitti interiori

Torniamo ancora una volta ad addentrarci all’interno del mondo dei libri, un panorama dalle mille e più sfumature che proviamo a cogliere in tanti modi diversi. Lo facciamo nella nostra rubrica domenicale, alla scoperta dei libri più interessanti della settimana, ma lo facciamo anche confrontandoci direttamente con gli autori che, dietro le quinte, danno vita alla magia.

Un qualcosa che nelle ultime settimane ci ha permesso di saperne di più de "Il giudice dei dannati", "Uccidi i ricchi" o "Il male maschio", andando a pescare tra i libri e gli autori passati su queste pagine di recente.

Ed è qualcosa che faremo anche oggi concentrandoci su un altro romanzo di recente approdo sugli scaffali delle librerie. "La verità quando arriva è una tempesta", edito da Bompiani, rappresenta l’esordio nella narrativa per Flavia Gasperetti. Un viaggio tra psiche e sentimenti dei protagonisti, e con l’autrice siamo andati dietro le quinte e tra le pagine, alla scoperta dei retroscena del libro.


LA VERITÀ QUANDO ARRIVA È UNA TEMPESTA: STORIE D'ALTRI TEMPI, STORIE DI SEMPRE

Ciao Flavia, come sempre partiamo con ordine nell'andare dietro le quinte del libro: di cosa parla “La verità quando arriva è una tempesta”?

“Parla di quel reame in miniatura che è la famiglia, una famiglia di oggi. Un reame con un suo sovrano, un padre di nome Learco che però vede tramontare il suo regno. Arriva il tempo della vecchiaia, della malattia – insomma, l’abdicazione. E parla, soprattutto direi, delle sue figlie.”


I personaggi che porti tra le pagine sono fortemente caratterizzati. Come nascono?

“E chi lo sa. Non voglio ricorrere a spiegazioni mistiche come fanno a volte gli scrittori (“sono loro, i personaggi, a essersi presentati a me…”). Sicuramente leggere e rileggere il Re Lear mi ha offerto degli spunti, anche inconsci. Una cosa però la ricordo, sono partita dall’antipatia. In ciascun personaggio sono confluiti tratti caratteriali e idiosincrasie che tipicamente scatenano in me una viscerale antipatia, quando poi ho finito li amavo tutti disperatamente. L’antipatia per me è un grande stimolo alla ricerca di comprensione, è un enigma da risolvere. È un po’ la sorellastra cattiva dell’interesse.”


È un libro che in sostanza parla di vita reale. Un romanzo che tocca le corde emotive di lettrici e lettori probabilmente perché racconta situazioni molto vicine, tangibili…

“Lo spero. Temo di essere sempre stata una grande spiona delle famiglie altrui, forse è questo il motivo.”



UNA STORIA A "COTTURA LENTA": DA GRANDI ISPIRAZIONI, GRANDI RESPONSABILITÀ

Una storia che affronta anche, in sottofondo, il tema dello scorrere del tempo. Con i personaggi che si trovano spesso a fare i conti con le scelte compiute e su come queste ne abbiano influenzato poi la crescita e chi sono adesso… Si può parlare di "romanzo di formazione"? O meglio, delle derive che la formazione poi può assumere, fino al disfacimento (facendo i catastrofisti)…

“Dice la Cordelia scespiriana che il tempo svela ciò che l’astuzia nasconde tra le pieghe…Oggi forse diremmo un po’ quello che dici tu, e cioè che il tempo in qualche modo ci presenta il conto. Il tempo produce cambiamento e quindi è il motore di qualsiasi storia. Ma noi siamo esseri mortali, finiremo. Come potrebbe il tempo non essere un bastardo? (paracit.)”


Quanto tempo ti ha richiesto il lavoro su “La verità quando arriva è una tempesta”? C'è qualche aneddoto particolare che ricordi?

“Ha richiesto molto tempo perché ho la brutta abitudine di portare avanti più progetti in parallelo e, ho scoperto, nella scrittura narrativa sono molto lenta. Per darti l’idea della mia lentezza: quando ho cominciato a lavorarci le due sorelle, Renata in particolare, erano molto più grandi di me, intendo in termini di età. Quando ho finito eravamo coetanee. Forse ho dovuto aspettare di “raggiungerle” per vedere più chiaramente certe cose.”


Se questo libro fosse una canzone, quale sarebbe?

“Il libro ha tutta una sua playlist (forse ce l’hanno tutti), ma c’è un brano in particolare che per me evoca alla perfezione la nostalgia, il senso di perdita, lo struggimento che si prova a ricordare l’amore con cui da bambini guardavamo i nostri padri, ancora perfetti ai nostri occhi, taumaturghi. Ma è una canzone che già contiene l’intimazione di quello che sarà: è Cloudbusting della mia amata Kate Bush.”


Hai già qualche nuova idea in cantiere?

“Sì, e sto provando timidamente a lavorarci. Spero tanto di riuscire a metterci un po’ meno per una volta.”


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