"Maturità 2020 più facile, ma anche più difficile", ecco perché secondo il direttore di Skuola.net Grassucci

"Se dal punto di vista dell'esame in sé, c'è stata una facilitazione, dal punto di vista emotivo, è una forte complicazione. A maggior ragione se si dovrà svolgere a distanza". Lo ha detto il direttore di Skuola.net Daniele Grassucci, a proposito dell'esame di maturità - il primo in era di coronavirus - in programma il prossimo 17 giugno, come da comunicazione di ieri del ministro Azzolina, con un'unica prova orale.

Maturità 2020 più facile: ecco perché

L'esame di maturità, il primo in piena pandemia da coronavirus, sarà evidentemente facilitato per gli studenti, i quali dovranno affrontare solo una prova orale e potranno partire da un massimo di 60 crediti formativi:

"Negli ultimi 20 anni la maturità è diventata un esame sempre meno selettivo e sempre ha cercato di accordare il percorso dello studente - e quindi i risultati ottenuti negli ultimi anni - con il voto finale. Negli anni '70-80-90 - ha detto a RTL 102.5 - chi sosteneva la maturità si giocava tutto nell'esame, mentre dal Duemila in poi ci sono i crediti, cioè un punteggio che lo studente si portava dietro in base al rendimento degli ultimi anni. Inizialmente erano 20 su 100, poi 40 su 100, ora diventano 60. Quindi gran parte del voto dipende dal percorso pregresso. Il peso relativo dell'esame sarà minuto, i ragazzi saranno facilitati. Ma non è che prima fossero impossibilitati, ricordiamo che i bocciati sono lo 0.3% a cui vanno sommati i non ammessi, ossia il 4% (compresi i ritirati). Insomma, quest'anno c'è una ulteriore facilitazione, ma è giusta perché i ragazzi hanno avuto effettivamente dei problemi, con la scuola chiusa".

Maturità 2020 più difficile: ecco perché

Tra i problemi che hanno dovuto affrontare gli studenti, c'è sicuramente quello legato alla dimensione sociale della scuola, con una serie di aspetti emotivi da non sottovalutare:

"Se il Comitato tecnico-scientifico non dovesse dare parere favorevole, l'esame di maturità potrebbe svolgersi a distanza. È una delle ipotesi sul tavolo. Immaginatevi ragazzi che non possono fare i 100 giorni dalla maturità, non possono fare il viaggio d'istruzione del quinto così tanto atteso, non possono vivere gli ultimi momenti insieme, non possono vedere i professori per l'ultima volta e neanche fare l'ultimo gavettone". 

Maturità 2020: l'esperienza della quarantena

Grassucci ha notato che la ministra Azzolina ha fatto sapere che "uno degli aspetti che si valuterà saranno le competizione di cittadinanza e Costituzione" e per questo "ha invitato le commissioni a far raccontare ai ragazzi come hanno vissuto la quarantena":

"Rispettare le disposizioni governative è essa stessa un'esperienza di cittadinanza e Costituzione. Per un ragazzo di 20 è più difficile, rispetto ad una persona adulta, rimanere a casa. Ci ricordiamo tutti che a quell'età i nostri genitori dovevano legarci per tenerci in casa".

La ripresa della scuola

Infine, a proposito della ripresa effettiva della scuola, che dovrebbe essere fissata - salvo nuove complicazioni - a settembre prossimo, Grassucci ha osservato che per stabilire il come riaprirà sarà decisivo il fattore sanitario. Alla luce del fatto che "per ogni studente che va a scuola c'è un genitore o un nonno che si muove", il direttore di Skuola.net ha ipotizzato che anche nel nuovo anno scolastico saranno presenti forme di didattica a distanza:

"Sono stati annunciati concorsi per stabilizzare ulteriori 60 mila persone: mentre gli alunni diminuiscono, l'organico viene potenziato. Questo va nell'ottica di ridurre il numero di alunni per classe e per rendere sostenibile il distanziamento sociale anche in presenza".

Di seguito il video integrale dell'intervista.