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Con Davide Giacalone, Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro

Le parolacce costituiscono l'1% dei nostri vocaboli

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Uno studio americano rivela perché e quando le imprecazioni fanno bene alla salute

Fin da quando si è piccoli ci viene insegnato a “non dire parolacce”, ma una ricerca americana ha dimostrato come le “male parole”, che costituiscono quasi l’1% del vocabolario quotidiano, possano addirittura essere utili per la salute. Nello specifico, lo studio condotto in Usa, spiega il beneficio derivante da un’imprecazione in alcune circostanze, come sbattere il piede contro lo spigolo della porta. Lo sfogo in quel momento renderà il dolore meno intenso. Ogni singola parolaccia pronunciata invia un messaggio all’amigdala nel cervello: la reazione emotiva e fisica che viene generata, dà la carica necessaria. La stessa utilità si riscontra in una sessione di allenamento molto faticosa. Anche in un momento di rabbia o frustrazione esternare parolacce può essere un rimedio, consente infatti di rilasciare l’emotività negativa. Infine, nelle “male parole” è possibile trarre la genuinità di ognuno: la parolaccia, nella sua volgarità, è correlata con sentimenti ed emozioni genuine. 


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