Putin e l'ossessione della grande Russia. L'Europa rivive l'incubo della guerra e riscopre l'importanza dell'Unione

Putin e l'ossessione della grande Russia. L'Europa rivive l'incubo della guerra e riscopre l'importanza dell'Unione

Putin e l'ossessione della grande Russia. L'Europa rivive l'incubo della guerra e riscopre l'importanza dell'Unione


Facciamo nostre le parole del premier italiano Draghi: "L'invasione da parte della Russia segna una svolta decisiva nella storia europea ed è un attacco alla libertà di tutti"

Putin: pazzo o lucido stratega?

L'invasione dell'Ucraina decisa dalla Russia ha messo al centro dell'attenzione Vladimir Putin. La sua è follia? O forse è un abile stratega? La personalità del nuovo zar, in questi giorni, è stata protagonista di disamine più o meno accurate. Putin è al potere del 1999. E' al quarto mandato da Presidente. Tra il secondo mandato e il terzo è stato primo ministro, continuando di fatto a guidare il Paese. Durante gli anni in cui è stato al potere, la Russia ha subito una evidente involuzione democratica e si è sviluppato un culto della personalità del leader, che ha portato Putin a rafforzare la figura di comandante supremo, invincibile, che, con una legge ad hoc, si è garantito la possibilità di restare al potere fino al 2036. In questo contesto si è sviluppata la sua grande ossessione, quella di ricreare la grande Russia, ridisegnare i confini dell'Impero a spese degli Stati confinanti, che hanno invece la legittima aspirazione di unirsi al blocco occidentale. Forse è da qui che l'ossessione diventa un piano strategico e il piano strategico una follia. Non possiamo pensare che l'invasione di uno stato sovrano e le violenze a cui stiamo assistendo possano essere il frutto di una mente lucida.


La nuova perdita dell'innocenza dell'Europa

"L'invasione da parte della Russia segna una svolta decisiva nella storia europea", ha detto oggi il premier Draghi al Parlamento. E facciamo nostre queste parole, perchè è proprio per l'azione riprovevole e deprecabile di Putin che l'Europa ha ancora una volta perso la propria innocenza, quella che aveva dato al Vecchio Continente l'illusione di aver conquistato una pace permanente e che gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, le bombe, le vittime, i profughi fossero solo un ricordo lontano. Un risveglio drammatico che, se ha un pregio, è quello di aver unito l'Europa e il mondo in una condanna quasi unanime di quanto sta accadendo. Per la prima volta, l'Ue ha acquistato armi, per la prima volta la Svizzera ha lasciato la propria neutralità. L'Ucraina e il suo presidente eroe chiedono ora di più: un'adesione immediata all'Unione, un aiuto militare, che arriverà però da singoli individui riuniti in una brigata internazionale, non dai Governi. Come ci ha ricordato in modo diretto e inquietante il presidente americano, Joe Biden, intervenire vorrebbe dire affrontare la Terza Guerra Mondiale. L'ombra cupa di un conflitto atomico, sottilmente evocato dall'allerta di difesa nucleare voluta dallo stesso Putin, incombe sul mondo.


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