Sequestro Moro, 43 anni fa, data incancellabile nella coscienza italiana, il ricordo di Mattarella in via Fani

Sequestro Moro,  43 anni fa, data incancellabile nella coscienza italiana, il ricordo di Mattarella in via Fani

Sequestro Moro, 43 anni fa, data incancellabile nella coscienza italiana, il ricordo di Mattarella in via Fani


Il 16 marzo del 1978, le Brigate Rosse tesero un agguato al Presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro: uccisero i cinque agenti della sua scorta e lo rapirono, cominciò così una lunga prigionia che culminò, il 9 maggio successivo nell'omicidio dello statista

Il sequestro del leader della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, avvenuto il 16 marzo 1978 ad opera delle Brigate Rosse segna il punto più alto della Strategia della tensione e degli Anni di piombo. Dopo 55 tremendi giorni, il cadavere dello statista verrà fatto ritrovare nel bagagliaio di un'auto.

L'agguato in via Fani

Il 16 marzo del 1978 poco dopo le 9 del mattino un commando delle Brigate Rosse entra in azione in via Fani, a Roma: blocca le auto del presidente Dc Aldo Moro, uccide i 5 uomini di scorta e porta via Moro su una Fiat 132 blu. Poco dopo rivendicano l'azione con una telefonata all' agenzia giornalistica Ansa. Da quel momento, tutta l’Italia piomba in un’atmosfera irreale e drammatica. La notizia e la cronaca del rapimento in tv vengono firmate da un’edizione straordinaria del Tg1, condotta da Bruno Vespa, in studio, con Paolo Frajese sul posto.

Quasi due mesi di prigionia, il processo delle Br a Moro e l’esecuzione

Dal 16 marzo fino al giorno del ritrovamento del cadavere di Moro, il 9 maggio, il Paese visse 55 giorni sospesi, scanditi dai comunicati delle Brigate Rosse, dalle lettere, spesso commuoventi e accorate del Presidente Dc, dalle trattative palesi e segrete per giungere alla sua liberazione, dagli appelli arrivati anche dall’allora Papa Paolo VI, dalla linea della fermezza, scelta dal governo guidato da Giulio Andreotti e perseguita, nonostante molte spinte, anche all’interno della Dc, ad aprire un dialogo con i brigatisti.

Perché il delitto Moro resta uno dei grandi misteri italiani

Le Brigate Rosse rapirono Aldo Moro perché, scrissero e dichiararono nel primo comunicato rappresentava “il gerarca più autorevole, il teorico e lo stratega indiscusso di questo regime democristiano che da trenta anni opprime il popolo italiano”. Il leader della Dc fu sottoposto durante la prigionia a un processo, in una certa fase, i terroristi chiesero in cambio della sua liberazione, la scarcerazione di alcuni brigatisti in cella. Secondo quanto dichiararono in seguito, anche in sede processuale,  tra i diversi terroristi ritenuti responsabili del sequestro e dell’omicidio, Mario Moretti (uno dei capi della colonna romana delle Br) Adriana Faranda, Valerio Morucci e altri non ci fu accordo sull’esecuzione di Moro, proprio Faranda e Morucci si opposero all’omicidio. Nel corso delle indagini per arrivare a individuare il nascondiglio dei rapitori e prigionia di Moro, molte le incongruenze, e i tentativi di depistaggio. Uno degli ultimi punti oscuri riguarda un presunto riscatto di dieci miliardi di lire che il Vaticano sarebbe stato pronto a pagare, ma di cui poi non si seppe più nulla.

Il Presidente Mattarella in via Fani

Nel ricordare Moro e i cinque agenti della scorta, Raffaele Iozzino, Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera e Francesco Zizzi uccisi il 16 marzo di 43 anni fa, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha parlato di un “disumano assassinio” che colpì “difensori dello Stato di diritto, della libertà e della democrazia della Repubblica; i cinque agenti “pagarono con la vita il mandato loro affidato di proteggere Aldo Moro, statista insigne, presidente della Democrazia Cristiana, il cui calvario sarebbe durato sino al successivo 9 maggio quando il suo corpo venne fatto ritrovare in via Caetani”. Il Capo dello Stato ha deposto una corona di fiori sul luogo del rapimento. Mattarella ha definito il 16 marzo, "una data incancellabile nella coscienza del popolo italiano". Anche il neo segretario del Pd Enrico Letta, sarà oggi in via Mario Fani.


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