Stoppani Confcommercio afferma: "Con distanziamento di quattro metri quadrati nessun ristorante ce la farebbe"

Riapertura negozi e bar, Stoppani di Confcommercio: "Con 4 metri quadrati Nessun ristorante riuscirebbe a stare in piedi. Distanziamento di 4 metri quadrati per cliente è ingestibile"

Riapertura negozi e bar, Stoppani di Confcommercio: "Con 4 metri quadrati Nessun ristorante riuscirebbe a stare in piedi. Distanziamento di 4 metri quadrati per cliente è ingestibile"


Il presidente di Fipe-Confocommercio su RTL102,5 critica le linee guida Inail per le riaperture delle attività di ristorazione che perderebbero i due terzi della loro capienza a causa del distanziamento

"Da un lato c'è un sentimento di soddisfazione per le riaperture anticipate dal 1 giugno al 18 maggio e per le buone notizie contenute nel decreto rilancio presentato ieri sera, dall'altro cresce la preoccupazione per un protocollo, che però non è ancora definitivo, che nelle bozze che circolano è assolutamente insostenibile dal punto di vista economico e organizzativo. Un distanziamento di 4 metri quadrati per persona, indicato dall'Inail, è ingestibile, comporterebbe la riduzione di due terzi della capienza delle attività di ristorazione". Queste le dichiarazioni rilasciate a Non Stop News su RTL 102.5 da Lino Stoppani, presidente Fipe-Confcommercio e vice presidente di Confcommercio, a proposito del decreto rilancio che finalmente ha visto la luce e delle misure che le attività commerciali dovranno adottare da lunedì prossimo, quando saranno riaperte al pubblico.


Il distanziamento nei pubblici esercizi

Secondo il Presidente della Federazione italiana Pubblici esercizi, le indicazioni contenute nelle bozze in circolazione, andrebbero modificate soprattutto per quanto concerne le distanze da rispettare nei ristoranti. Stoppani, infatti, ha osservato che "in Italia ci sono 112 mila ristoranti, con 7 milioni di coperti" e che "se riduco di due terzi la capienza, per ogni servizio perdo 4,2 milioni di coperti". In questo modo - è la conclusione amara e allarmata di Stoppani - "nessun ristorante riuscirebbe a stare in piedi". 

Il rappresentante di Confcommercio ha spiegato che nei giorni scorsi "avevamo avanzato la proposta di un protocollo" che prevedesse, oltre al fatto che gli addetti in sala lavorino con guanti e mascherine, il distanziamento di un metro, ma il confronto con la politica "c'è stato solo l'altra sera con i ministri Stefano Patuanelli e Roberto Speranza". Risultato? "Ci hanno promesso valutazioni delle nostre argomentazioni, speriamo".


Il confronto con la politica e i ritardi

Ribadito che "così non si può aprire", il presidente Stoppani ha confermato che i ritardi da parte della politica "ci sono stati" anche perché "non si può arrivare a due giorni dalla riapertura, senza sapere come poter operare", ma ha evidenziato che "alcune Regioni come l'Emilia Romagna, la Liguria e le Marche stanno adottando dei protocolli sanitari per l'attività di pubblico esercizio allineate a quelle proposte della Fipe, con il distanziamento di un metro e le precauzioni potabili dal punto di vista organizzativo".

Stoppani si è detto convinto che sarebbe stato necessario un coordinamento unico nazionale, pur ammettendo che la situazione del contagio da coronavirus ancora oggi è diversa da regione a regione, con alcune in particolare ancora in difficoltà. In questo senso, Stoppani ha chiarito che se le norme severe possono andar bene in alcune regioni, come per esempio la Lombardia, per altre "sembrano eccessive". 

Nelle prossime ore arriverà la risposta da parte della politica, che andrà così a illustrare nel dettaglio le misure che gli esercizi pubblici dovranno adottare a partire da lunedì 18 maggio, da quando cioè, salvo brutte sorprese, potranno riaprire al pubblico. Ricordiamo che fino a quella data è consentita la vendita d'asporto e, per chi la prevede, la consegna a domicilio.

Di seguito il video integrale dell'intervista al Presidente Lino Stoppani.


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