Test psico-attitudinali ai futuri magistrati: clima teso tra governo e toghe che minacciano uno sciopero

Test psico-attitudinali ai futuri magistrati: clima teso tra governo e toghe che minacciano uno sciopero

Test psico-attitudinali ai futuri magistrati: clima teso tra governo e toghe che minacciano uno sciopero Photo Credit: agenziafotogramma.it


Affondo dell'Associazione Nazionale Magistrati, il governo vuole controllo delle personalità, è un arbitrio

 Si fa teso il clima tra governo e magistratura, dopo il via libera del Consiglio dei Ministri all’introduzione dei test psico-attitudinali da somministrare ai futuri magistrati. Il presidente dell’ Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia parla di un atteggiamento arbitrario, di un tentativo di controllo delle personalità e non esclude uno sciopero della categoria. "La dispensa per infermità anche psichica esiste nel nostro ordinamento da tempo immemorabile, da una legge del '46", ha spiegato in un'intervista, Santalucia, "Se ci sono casi di squilibrio patologico si interviene, ma il ministro della Giustizia ha già un potere di vigilanza e ha gli strumenti per intervenire in questi casi. Se poi si vuole controllare altro che non sia la patologia psicologica, ma il modo di essere, l'espressione di una personalità che non piace, questo è arbitrio". Su un eventuale sciopero, Santalucia  ha dichiarato che c'è tempo: "E' una legge che entrerà in vigore dal 2026. Abbiamo tutto il tempo per convincere che questa legge così non serve a niente, decideremo nel comitato direttivo centrale", ha spiegato. 


 "Test anche per chi ha responsabilità di governo", secondo Nicola Gratteri


Il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri è intervenuto con una provocazione nel dibattito, "I test psicoattitudinali? Se li vogliamo fare, dovrebbero essere fatti per tutti i settori apicali della pubblica amministrazione, per chi ha responsabilità di governo e per chi si occupa della gestione della cosa pubblica". Poi ha aggiunto che, insieme ai test psicoattitudinali, coloro che rivestono ruoli di governo dovrebbero essere sottoposti a narco- test ed alcol-test, perché ha spiegato, "chi è sotto effetto di droga non solo può fare ragionamenti alterati ma è anche ricattabile". 





La replica del Ministro Nordio


"Sui test non c'è un'invasione di campo da parte del governo nei confronti della magistratura. Non vi sono interferenze da parte del governo. Non c'è nessun vulnus, nessuna lesa maestà". Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio in conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri che ieri ha dato via libera a questa tipologia di valutazione. Il Guardasigilli ha definito le reazioni della magistratura, come "polemiche sterili, vuote astrazioni", sottolineando anche il parere favorevole delle Commissioni Giustizia alla richiesta di valutare i test: "Quando entrambe le Camere ti inviano determinate osservazioni è quasi un dovere del governo quello di adeguarsi". Il ministro ha anche citato come esempio i test psicoattitudinali già previsti per chi lavora nelle forze dell'ordine, come quelli per i carabinieri che durano tre giorni: "l'esame psicoattitudinale è previsto per tutte le funzioni più importanti del Paese: medici, piloti aereo, forze dell'ordine. Il pubblico ministero è il capo della polizia giudiziaria e la pg è sottoposta a test psicoattitudinali. Quindi se lo facciamo a chi obbedisce a un comandante, perché non sarebbe possibile farlo con chi ha guida la polizia giudiziaria?". Poi rivela: "Mi sono sottoposto ai test psicologico del Minnesota, che è quello che vorremmo introdurre qui. Del resto non c'è nulla di male se una persona cerca di capire com'è fatta e magari può cercare di correggersi persone che hanno in mano le vite degli altri, come i medici".


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