Al via prima udienza del processo per l'omicidio Regeni, anche la Presidenza del Consiglio sarà parte civile

Al via prima udienza del processo per l'omicidio Regeni, anche la Presidenza del Consiglio sarà parte civile

Al via prima udienza del processo per l'omicidio Regeni, anche la Presidenza del Consiglio sarà parte civile


Nel corso di questa seduta, dinanzi alla Terza Corte d'Assise di Roma, saranno affrontate solo questioni tecniche, per instaurare il procedimento: resta il nodo della mancata presenza dei quattro imputati, agenti segreti egiziani, per il sequestro e l'omicidio del ricercatore friulano

 Prima udienza

Quella di oggi è una prima udienza di carattere "tecnico", totalmente assorbita da questioni procedurali.  La Corte dovrà sciogliere il primo nodo, lo stesso che si era presentato nell'ambito dell'udienza preliminare davanti al Gup, è quello legato all' assenza dei quattro componenti dei servizi segreti egiziani, la National Securety: il generale Sabir Tariq, i colonnelli Usham Helmi, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. I giudici dovranno valutare se la sottrazione degli imputati dal procedimento è stata volontaria. La Procura di Roma ha più volte ribadito che la pubblicità, mediatica e non solo, data all'indagine e al processo è tale da renderlo "fatto notorio". Una posizione condivisa dal Giudice per la Udienza preliminare che, nel mandare a giudizio i quattro, ha giudicato "volontaria" la decisione di non essere presenti in aula. La conclusione è insomma che non potevano non sapere di essere imputati nel processo Regeni . Se anche la corte d'Assise farà sua questa impostazione il processo potrà proseguire con gli imputati giudicati in contumacia, altrimenti i giudici potrebbero chiedere una sospensione del procedimento. Nei confronti dei quattro pendono le accuse, a seconda delle posizioni, di sequestro di persona pluriaggravato, concorso in omicidio aggravato e concorso in lesioni personali aggravate. Nel procedimento, si sono costituti parte civile i genitori del ricercatore trovato privo di vita nel febbraio del 2016.

Presidenza del Consiglio, parte civile

Paola e Claudio Regeni hanno chiesto di ascoltare come testimoni i Presidenti del Consiglio che in Italia si sono succeduti negli ultimi cinque anni: Matteo Renzi, Paolo Gentiloni, Giuseppe Conte e il Premier in carica, Mario Draghi. La parte civile cita anche i Ministri degli Esteri e i sottosegretari che, negli anni, hanno avuto la delega ai servizi segreti. La Presidenza del Consiglio ha annunciato che sarà parte civile, un atto di forte valenza politica.  Il caso Regeni ha avuto da sempre un peso deciso sulla tenuta dei rapporti tra Italia ed Egitto: il Presidente Abdel Fattah Al-Sisi ha sottolineato che l'Egitto non si piegherà ad alcun "diktat" europeo circa il rispetto dei diritti umani.


Testimoni concordano su tesi colpevolezza per gli 007

In totale sono otto i testimoni sentiti dalla Procura che, in questi mesi, hanno fornito elementi determinati a ricostruire quanto avvenne, tra il gennaio e il febbraio del 2016, al Cairo, nei giorni cioè in cui Giulio Regeni svanì nel nulla.  Otto persone che accusano in modo chiaro e credibile i quattro. Da tre testi, in particolare, sono arrivate conferme sul fatto che i servizi segreti cairoti avevano pianificato i depistaggi,  già nelle ore successive alla morte di Giulio, di cui erano a conoscenza il 2 febbraio, 24 ore prima del ritrovamento "ufficiale" del corpo, stabilendo di inscenare una rapina finita nel sangue. L'indagine della Procura capitolina è andata avanti, di fatto, senza alcuna collaborazione da parte delle autorità egiziane: gli organi di stampa  dell'Egitto riferiscono della tesi che ha perseguito la Procura generale del Cairo. Le indagini sull'omicidio Regeni furono chiuse dagli inquirenti egiziane,  sostenendo che il ricercatore  fu soltanto monitorato, e non rapito e tantomeno ucciso, dai servizi segreti egiziani.

Fico, appello per cercare la verità

Alla vigilia del processo, il Presidente della Camera , Roberto Fico ha rivolto un appello per arrivare alla verità nel processo che si apre a Roma,  "Restiamo tutti uniti, istituzioni e comunità, per la ricerca di questa verità" ha detto Fico,  sottolineando quanto si sia stato difficile istruire questo processo.


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