Berlusconi e il calcio; storia di un presidente che ha inciso, vinto e diviso anche nel mondo dello sport

Berlusconi e il calcio; storia di un presidente che ha inciso, vinto e diviso anche nel mondo dello sport

Berlusconi e il calcio; storia di un presidente che ha inciso, vinto e diviso anche nel mondo dello sport


Silvio Berlusconi ha scritto la storia del calcio. Ha vinto tutto da presidente del Milan, 29 i trofei conquistati da presidente del club. E prima di uscire di scena si è regalato anche il sogno Monza, che gli ha dedicato la storica salvezza al termine del primo campionato di serie A

HA VINTO TUTTO

Anche nello sport ha inciso, vinto, innovato, diviso. E’ stato il presidentissimo in grado di rilanciare il Milan e di portarlo sul tetto del mondo. E prima di uscire di scena si è regalato il sogno Monza, per il primo storico campionato di serie A peraltro concluso con una brillante salvezza. Silvio Berlusconi ha acquisito il Milan nel 1986. E dopo nemmeno un anno lo ha affidato a un visionario e sconosciuto allenatore di provincia, Arrigo Sacchi. Che insieme a lui ha costruito una squadra da sogno: con grandi campioni figli di una forte disponibilità economica, ma soprattutto con una mentalità nuova, sempre alla ricerca della vittoria e del gioco offensivo. Ci sono poi stati i sodalizi altrettanto importanti con Fabio Capello e Carlo Ancelotti. Nel complesso in 31 anni di Milan Berlusconi ha festeggiato la conquista di 29 trofei: brillano soprattutto le cinque Coppe dei Campioni, ma anche 8 scudetti, 1 Coppa Italia, 7 Supercoppe Italiane, 5 Supercoppe Europee, 2 coppe Intercontinentali, 1 Mondiale per Club.

IL SALUTO DEL MILAN

Nel comunicato ufficiale la società rossonera ha scritto: “ AC Milan profondamente addolorato piange la scomparsa dell'indimenticabile Silvio Berlusconi e si stringe con affetto alla famiglia, ai collaboratori e agli amici più cari. Domani sogneremo altri traguardi, inventeremo altre sfide, cercheremo altre vittorie. Che valgano a realizzare ciò che di buono, di forte, di vero c'è in noi, in tutti noi che abbiamo avuto questa avventura di intrecciare la nostra vita a un sogno che si chiama Milan. Grazie Presidente, per sempre con Noi"

LE LACRIME DI SACCHI

Arrigo Sacchi ha accolto in lacrime la scomparsa del presidente che lo ha lanciato: “ Sto male, nonostante tutto non me l'aspettavo. E’ stato un amico geniale al quale devo tutto, era una persona generosa”. Adriano Galliani ha parlato di un vuoto incolmabile: “ Sono affranto, senza parole, con immenso dolore piango l'amico, il maestro di tutto, la persona che mi ha cambiato la vita per oltre 43 anni. Riposa in pace caro Presidente. Con tanto, tanto amore". Fabio Capello ha affermato: “Silvio Berlusconi è stato un genio. Aveva una visione per la quale era anni avanti. In tanti campi ha fatto cose incredibili, come nel calcio e nel mondo imprenditoriale, in altri ambiti lo hanno perseguitato". Riconoscenza è la parola scelta da Carlo Ancelotti, che poi aggiunge: “ La tristezza di oggi non cancella i momenti felici passati insieme. Rimane una riconoscenza infinita al presidente, ma soprattutto ad un uomo ironico, leale, intelligente, sincero, fondamentale nella mia avventura da calciatore prima, e da allenatore poi. Grazie Presidente”. Filippo Galli ha proposto di intitolargli il futuro stadio del Milan. Franco Baresi ha detto che ora si sente più solo.



LE POLEMICHE CON GLI ALLENATORI

Oltre alle sue vittorie, sono passati alla storia anche altri aspetti. Dagli elicotteri con cui occasionalmente viaggiava la squadra, alla sua tendenza al “bel giuoco” e all’impiego fisso di due punte, che spesso lo ha portato a qualche confronto polemico con allenatori cui magari voleva suggerire una formazione o una mossa tattica. I tecnici alle sue dipendenze tendenzialmente hanno abbozzato. Ha fatto eccezione Leonardo, che si dimise. E alla storia è passato alla storia il confronto acceso con Dino Zoff: Berlusconi da premier aveva pesantemente contestato la tattica della nazionale durante la finale degli Europei del 2000 persa contro la Francia. E il commissario tecnico dell’Italia si dimise dicendo di non accettare lezioni.



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