Calcio, ecco quanto hanno speso le varie leghe d'Europa nel mercato estivo

Calcio, ecco quanto hanno speso le varie leghe d'Europa nel mercato estivo

Calcio, ecco quanto hanno speso le varie leghe d'Europa nel mercato estivo Photo Credit: Ansa Foto/Andy Rain


Dalla Premier League alla Bundesliga, poi la Liga spagnola, la Ligue 1 in Francia e la Serie A in Italia, le cifre spese da tutti i principali campionati d'Europa

UN CALCIOMERCATO DOMINATO DALLA PREMIER

Il calciomercato estivo appena concluso ha ridisegnato le gerarchie economiche del calcio europeo, con la Premier League che si conferma locomotiva finanziaria del movimento. I club inglesi hanno infranto ogni record di spesa, superando i 3,5 miliardi di euro complessivi, una cifra che lascia lontani tutti gli altri principali campionati continentali e che ha acceso inevitabili polemiche. A colpire maggiormente è stata la strategia del Liverpool, tradizionalmente considerato un club prudente nelle spese e incline a muoversi con logiche di sostenibilità. In questa sessione i Reds hanno però deciso di cambiare marcia, dando vita a un’operazione che resterà negli annali: circa 490 milioni di euro spesi in un solo mercato. L’acquisto più clamoroso porta il nome di Alexander Isak, arrivato dal Newcastle per 150 milioni, cifra che da sola racconta il nuovo corso del club. Ma non è finita: Florian Wirtz, talento tedesco, è stato pagato 125 milioni, mentre l’attaccante francese Hugo Ekitike è costato 95 milioni. A questi innesti vanno aggiunti Frimpong, Kerkez e altri giovani di prospettiva, con cui il Liverpool ha costruito un progetto a lungo termine, puntando su calciatori non ancora del tutto esplosi ma dal potenziale enorme.

NON SOLO IL LIVERPOOL

Il podio delle operazioni più costose porta così la firma del club di Anfield, che ha superato realtà tradizionalmente più spendaccione come Manchester City, Chelsea e United. Proprio il City, pur sotto inchiesta per presunte violazioni finanziarie, è tornato ad affacciarsi sul mercato con decisione, mentre i Red Devils hanno investito nonostante una situazione economica ancora appesantita da debiti e ingaggi elevati. Anche Arsenal e Newcastle si sono mossi con forza, tanto che quattro club della Premier hanno superato la soglia dei 230 milioni investiti, con tre di loro pronti a sfidarsi in Champions League.

IL CONFRONTO CON GLI ALTRI CAMPIONATI EUROPEI

Il confronto con il resto d’Europa mette in luce una sproporzione impressionante. La Liga spagnola non è andata oltre i 681 milioni, la Bundesliga ha toccato quota 856, la Serie A si è fermata a 1,19 miliardi e la Ligue 1 a 636. Lontanissimi, dunque, dai numeri inglesi. La stampa iberica ha parlato apertamente di mercato “indecente”, con “Marca” e “Mundo Deportivo” a sottolineare come le regole di fair play finanziario abbiano ingessato i club spagnoli, mentre la Premier continua a crescere grazie a un sistema di diritti televisivi senza eguali, che garantisce oltre 12 miliardi nei prossimi tre anni.

NON SOLO IL CALCIOMERCATO, ANCHE I RICAVI AL BOTTEGHINO SONO DA CAPOGIRO PER I CLUB INGLESI

Dietro a questa potenza di fuoco ci sono anche i ricavi da botteghino e merchandising, che rendono i club inglesi autentiche multinazionali dello sport. La conseguenza è un divario che rischia di diventare incolmabile per gli altri campionati. Perfino il Paris Saint-Germain, pur potendo contare su risorse enormi, ha scelto un approccio differente, costruendo la squadra vincitrice dell’ultima Champions con profili meno stellari rispetto al passato. Resta il dubbio se la spesa inglese sia direttamente proporzionale ai risultati sul campo. Negli ultimi anni, infatti, il dominio finanziario della Premier non si è sempre tradotto in successi europei: la scorsa stagione, per esempio, il trionfo continentale è arrivato in Europa League con il Tottenham, in una finale tutta britannica. Ora, con il Liverpool trasformato in superpotenza di mercato e gli altri club inglesi pronti a contendersi ogni trofeo, le aspettative sono enormi. Ma la storia recente insegna che la strada verso la gloria non è fatta soltanto di sterline e colpi miliardari.




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