L'imprenditore Brunello Cucinelli: "Il primo grande tema sia sostenere coloro che in un mese hanno perso tutto"

Persiste l'incertezza legata al Coronavirus. Dopo gli ultimi decreti della Presidenza del Consiglio, porte chiuse per migliaia di aziende su tutto il territorio nazionale. La priorità ora è limitare la diffusione del contagio e garantire la salute dei lavoratori. Ma in un'epoca di forti restrizioni, far quadrare i conti può diventare un'impresa quasi impossibile, con la consapevolezza per i datori di lavoro di avere sulle spalle il peso dei propri lavoratori e di altrettante famiglie. Brunello Cucinelli è uno di quei datori di lavoro. E di dipendenti lui ne ha duemila, ma le idee le ha ben chiare. "La storia ci insegna che il creato ha le sue regole, che l'uomo non può governare" ci racconta l'imprenditore. "Penso a Tommaso Moro e alla sua lezione: "Accetta ciò che non puoi cambiare e preoccupati di ciò che puoi cambiare".

L'apprensione e le notizie dalla Cina

Tra i suoi tanti dipendenti, racconta Brunello Cucinelli, circa duecento sono in Cina. "Fin da gennaio sono stato in apprensione per questa malattia. Abbiamo seguito l'evolversi della cosa in Cina, ascoltando ciò che ci veniva detto dai nostri collaboratori laggiù. Tuttora li sentiamo quotidianamente". Il racconto dell'evolversi del contagio, delle misure di contenimento, delle buone norme da mettere in pratica subito, prima che sia troppo tardi. "Dal 30 di gennaio siamo andati alla ricerca di respiratori e mascherine in tutto il mondo - racconta Cucinelli. 'Se tutto andrà bene, li doneremo agli ospedali' ho pensato". Il tutto prestando sempre l'orecchio alle raccomandazioni dettate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. "Anche oggi seguiamo i loro consigli. La Cina è vicina ad uscire da questa situazione, e sono sicuro che presto lo saremo anche noi".

Il lavoro si ferma, la vita continua

"La vita degli esseri umani è il primo grande tema su cui abbiamo lavorato". Sono queste le prime parole di Brunello Cucinelli parlando della sua impresa e dei suoi collaboratori, un mantra che l'imprenditore ha fatto suo in tempi non sospetti. "Abbiamo duemila dipendenti e cinquemila collaboratori. 'Il vostro lavoro è garantito - abbiamo detto loro - non vi preoccupate, e vedrete che presto risolveremo". Un appello alla speranza, con la più forte delle risposte da parte di tutti. "Pronti a dare il massimo", con tenacia e con l'ispirazione dello straordinario lavoro che in queste settimane stanno compiendo i medici, gli infermieri, il personale sanitario e tutti coloro che sono impegnati nel garantire i servizi essenziali alla vita del Paese.

"Il primo grande tema sia sostenere coloro che non hanno niente"

Sull'economia globale Brunello Cucinelli dice di avere una visione diversa, "più positiva". Le difficoltà del fare impresa nell'era del Coronavirus riportano subito la mente alla crisi del 2008. "Quel passaggio fu strutturale, quello odierno è congiunturale. Lo stop è durissimo, non c'è dubbio, ma momentaneo. All'epoca le banche non avevano soldi e fallivano, oggi li hanno, e ciò significa che l'economia potrà riprendersi con una certa facilità. Credo che a distanza di cinque o sei mesi riprenderemo il nostro cammino".

Una bella prova di vita in famiglia

Le misure messe in campo dal governo italiano per limitare la diffusione del contagio costringono oramai da giorni gran parte degli italiani a trascorrere molto tempo in casa. "Ieri sera con mia moglie, stirando e cucinando, ci siamo raccontati la grande storia della nostra vita, di quando eravamo ragazzi. Non avevamo la luce in casa - racconta Cucinelli -, vivevamo con le candele. Non c'era la televisione, non c'era niente". Il tempo passato tra le mura domestiche permette a molti di viaggiare con la mente, di rivivere tempi passati. "Torniamo ad apprezzare certe belle cose. L'altro giorno mio padre ha compiuto 98 anni, sono andato da lui con la mascherina e i guanti. Con gli occhi lucidi ed un leggero sorriso mi ha detto "passerà".

Quando tutto sarà finito

C'è la speranza nelle parole di Brunello Cucinelli, e c'è la potenza delle parole, strumenti formidabili per dare un volto inedito alla situazione che stiamo vivendo: "È un tempo nuovo, un'affascinante occasione di riequilibrare quel bel rapporto tra tecnologia e umanesimo, tra profitto e dono, tra consumo ed economia, tra armonia e spirito". Uno sguardo al domani, quello dell'imprenditore di Solomeo: "Quando tutto sarà finito saremo tutti probabilmente un po' più sereni e un po' più gioiosi. Ho detto ai miei amici 'faremo una bella cena', insieme alzeremo gli occhi al cielo e con un po' di emozione ringrazieremo le stelle e il creato. La strada è quella giusta, siamo all'ultimo miglio".