Nuovi problemi per Zuckerberg: negli Usa si indaga sull'effetto di Instagram sui giovanissimi

Nuovi problemi per Zuckerberg: negli Usa si indaga sull'effetto di Instagram sui giovanissimi

Nuovi problemi per Zuckerberg: negli Usa si indaga sull'effetto di Instagram sui giovanissimi


Instagram minerebbe la salute mentale dei minori: è l'accusa che otto procuratori generali statunitensi portano avanti nei confronti dell'applicazione di fotografia più usata al mondo

Da qualche tempo l’attenzione su Instagram si è fatta esponenziale. Che il social non aiuti la salute mentale dei più giovani, propinando loro modelli di perfezione e felicità irraggiungibili, è un tema su cui si dibatte quotidianamente. Adesso una coalizione bipartisan di stati americani ha avviato un’indagine per verificare gli effetti della piattaforma sugli adolescenti.

L’INDAGINE

L’inchiesta mette in discussione le politiche e le misure messe in atto da Facebook, ora Meta, per tutelare la sicurezza di bambini e teenager. I procuratori generali di almeno otto stati americani si sono messi in moto per verificare se la società capitanata da Zuckerberg abbia violato o meno le leggi che tutelano i giovani esponendoli ad eventuali rischi. Laetita James, procuratrice generale di New York ha affermato: “Ripetutamente Mark Zuckerberg e le società che guida hanno messo i profitti sopra i profitti sopra la sicurezza, ma la nostra indagine cercherà di mettere fine a questo comportamento. La nostra coalizione non esiterà a intraprendere qualsiasi azione necessaria per proteggere minori dai danni che Instagram e altri social media rischiano di causare loro”. A farle eco è il procuratore della California, Rob Bonta: “Per troppo tempo Meta ha ignorato lo scompiglio che Instagram ha scatenato contro il benessere di bambini e teenager. Quando è troppo è troppo”.


UNA PROBLEMATICA NATA SUL WALL STREET JOURNAL

Prima della politica statunitense, sullo stesso fronte era sceso in campo qualche mese fa il Wall Street Journal, che aveva evidenziato i rischi in cui i più giovani incorrevano ogni volta che aprivano l’app di fotografia più utilizzata al mondo, bombardati a più riprese da miliardi di immagini che mostrano vite perfette, virtuali e il più delle volte false. Problematiche di cui l’ex Facebook è ben consapevole, ma per il momento non ha intenzione di porvi rimedio. I giovani infatti sono il target principale a Menlo Park: in loro l’azienda vede motivo di crescita e, soprattutto, il motore dei loro ricavi. Quest’attenzione, tra l’altro, si era spostata nella creazione di un social simil Instagram dedicato agli under 13: un progetto che, sebbene fosse solamente in cantiere, aveva destato non poche polemiche.


LE PAROLE DI META

In uno statement, è la stessa Meta a commentare la notizia: “Queste accuse sono false e dimostrano che c’è un grande malinteso sui fatti. Mentre le sfide per tutelare i giovani online coinvolgono tutto il settore, noi siamo stati una guida nella lotta al bullismo e nel sostenere le persone in difficoltà con pensieri suicidi, di autolesionismo e disturbi alimentari. Continuiamo a sviluppare nuove funzioni per aiutare chi potrebbe imbattersi in confronti sociali negativi o avere problemi con il proprio corpo. Tra queste “Prenditi una pausa”, una funzione che verrà introdotta prossimamente, e modi per spingere le persone verso altri contenuti, nel caso siano bloccate su un solo argomento. Continuiamo a sviluppare strumenti di controllo e supervisione per i genitori e stiamo valutando ulteriori soluzioni predefinite in grado di fornire agli adolescenti esperienze adeguate alla loro età".  A scriverlo è un portavoce della società Meta.




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