Tensione tra Iran e USA dopo i raid, Teheran minaccia ritorsioni, allerta in Italia e appello del Papa

Tensione tra Iran e USA dopo i raid, Teheran minaccia ritorsioni, allerta in Italia e appello del Papa

Tensione tra Iran e USA dopo i raid, Teheran minaccia ritorsioni, allerta in Italia e appello del Papa Photo Credit: agenziafotogramma.it


Dopo gli attacchi americani a siti nucleari iraniani, Teheran alza i toni. Mosca e Pechino condannano i raid, mentre l’Italia rafforza la sicurezza. Il Papa: “Fermare la guerra”

AUMENTA LA TENSIONE IN MEDIO ORIENTE

Le tensioni in Medio Oriente hanno raggiunto un nuovo picco dopo l’attacco americano contro siti nucleari iraniani. Da Istanbul, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha definito l’azione una violazione palese dei limiti diplomatici, parlando apertamente di “superamento della linea rossa”. Ma secondo fonti vicine al governo di Teheran citate da Reuters, esisterebbe un punto di non ritorno ancora più critico: l’eventuale attentato alla vita della Guida Suprema Ali Khamenei. In quel caso, Teheran avverte, la risposta contro gli Stati Uniti sarebbe “illimitata”. Nel frattempo, i toni si fanno sempre più duri anche nei confronti di Israele. Mohammad Pakpour, da poco a capo delle forze dei Pasdaran, ha promesso che "le operazioni proseguiranno e Israele non potrà più conoscere la pace". Tuttavia, secondo la Mezzaluna Rossa iraniana, le esplosioni causate dai bombardamenti americani non avrebbero provocato vittime nei siti di Natanz, Fordow e Isfahan.

ARAGHCHI E L'INCONTRO CON PUTIN

Sul fronte diplomatico, Araghchi ha annunciato un imminente incontro con il presidente russo Vladimir Putin a Mosca, mentre il ministero degli Esteri russo ha già condannato con forza le azioni statunitensi, definendole “una minaccia al Trattato di non proliferazione nucleare” e un pericolo per la stabilità globale. Anche la Cina è intervenuta duramente, parlando di “violazione del diritto internazionale” e chiedendo l’immediata ripresa del dialogo. L’Iran accusa invece Stati Uniti e Israele di aver fatto fallire ogni tentativo di trattativa, bollando le reazioni dell’Unione Europea e del Regno Unito — che invocano il ritorno al tavolo negoziale — come ipocrite. L’AIEA e il suo direttore Rafael Grossi, nel mirino di Teheran, vengono accusati apertamente di aver fornito copertura politica agli attacchi. Nonostante le tensioni, Araghchi ha scelto di non confermare le voci circolate a Teheran su una possibile chiusura dello Stretto di Hormuz, cruciale per il traffico energetico mondiale. “Abbiamo varie opzioni”, ha detto evasivamente, lasciando però intendere che una risposta potrebbe arrivare in altre forme.

LE PAROLE DI PAPA LEONE XIV

Dal Vaticano, Papa Leone XIV ha lanciato un accorato appello per fermare l’escalation, chiedendo alle potenze coinvolte di ascoltare “il grido dell’umanità che invoca pace”. Durante l’Angelus, ha denunciato l’insensatezza della guerra, che “non risolve, ma aggrava i conflitti, lasciando ferite che dureranno generazioni”. Si è attivata anche l'Italia. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato una videoconferenza d’urgenza con i ministri competenti e i vertici dell’intelligence per monitorare la situazione. In collegamento anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il primo ministro britannico Keir Starmer, con l’obiettivo comune di riattivare un canale diplomatico. La leader del Partito Democratico, Elly Schlein, ha chiesto al governo di non coinvolgere l’Italia in operazioni militari e di impedire qualsiasi utilizzo del territorio nazionale a fini bellici.

TAJANI:"NESSUN AEREO PARTITO DALL'ITALIA"

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato che nessun aereo partito dall’Italia ha preso parte all’attacco e che non sono state avanzate richieste da parte americana in tal senso. Intanto, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha presieduto una riunione al Quirinale del Comitato per l’ordine e la sicurezza nazionale: è stato disposto l’innalzamento del livello di allerta in tutte le strutture sensibili, incluse le basi militari statunitensi in Italia, come quelle di Aviano e Sigonella. Rafforzate anche le misure di sicurezza intorno al Vaticano, in vista del prossimo Giubileo.


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