Drake ha fatto causa alla sua etichetta discografica per diffamazione. La replica di UMG: "Idea illogica"

Drake ha fatto causa alla sua etichetta discografica per diffamazione. La replica di UMG: "Idea illogica"

Drake ha fatto causa alla sua etichetta discografica per diffamazione. La replica di UMG: "Idea illogica" Photo Credit: agenziafotogramma.it


"Nel corso della sua carriera, Drake ha intenzionalmente e con successo utilizzato l’UMG per distribuire la sua musica e la sua poesia per impegnarsi in ‘battaglie rap’ convenzionalmente oltraggiose per esprimere i suoi sentimenti nei confronti di altri artisti", sottolineano i discografici

Le schermaglie tra Drake e Kendrick Lamar non si sono esaurite con il dissing dello scorso anno. Protagonista di questo nuovo capitolo nello scontro tra i due rapper è la Universal Music Group: dopo aver lanciato e ritirato una petizione contro la UMG e Spotify in cui le accusava di aver gonfiato gli stream di Not Like Us di Lamar, Drake ha fatto causa alla sua etichetta discografica per aver pubblicato e promosso il brano del rivale.

DRAKE, L’ACCUSA DI DIFFAMAZIONE ALLA SUA ETICHETTA DISCOGRAFICA

L’accusa è di diffamazione: Drake sarebbe infatti descritto come un “pedofilo certificato” in Not Like Us – che nel frattempo ha ottenuto cinque nomination ai Grammy Awards. “Say, Drake, I hear you like 'em young… Just make sure you hide your lil' sister from him”, rappa Lamar nel pezzo.

La causa intentata dall’artista canadese non è contro il collega, ma è indirizzata alla sua etichetta che avrebbe pubblicato e promosso il brano del rivale. L’azione legale arriva subito dopo l’abbandono da parte di Drake di una petizione contro la Universal Music Group e Spotify, accusate di aver spinto artificialmente gli ascolti di Not Like Us con metodi illegali, tra cui bot e mazzette.

Nei documenti si legge: “Si tratta interamente di Universal, la compagnia musicale che ha deciso di pubblicare, promuovere, sfruttare e monetizzare accuse che riteneva non solo false, ma pericolose”. Gli attacchi di Lamar sarebbero non solo infondati, ma avrebbero anche messo a repentaglio la vita di Drake, sostiene l’accusa: dopo l’uscita del brano, infatti, la voce di “God’s Plan” sarebbe stata vittima di episodi di violenza, tra cui una sparatoria e due tentativi di violazione di proprietà privata


LA REPLICA DI UNIVERSAL MUSIC GROUP

La replica dell’etichetta è prontamente arrivata: “Non solo queste affermazioni sono false, ma l'idea che vorremmo danneggiare la reputazione di qualsiasi artista è illogica. Abbiamo investito massicciamente nella sua musica”, scrive Universal in un comunicato inviato a Variety, aggiungendo: “Nel corso della sua carriera, Drake ha intenzionalmente e con successo utilizzato l’Universal Music Group per distribuire la sua musica e la sua poesia per impegnarsi in ‘battaglie rap’ convenzionalmente oltraggiose per esprimere i suoi sentimenti nei confronti di altri artisti. Ora cerca di utilizzare come arma il processo legale per mettere a tacere l’espressione creativa di un artista e chiedere danni all’Universal Music Group per aver distribuito la musica di quell’artista”.



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